CHAMPIONS LEAGUE

Inter, col Bayern non è tempo di rivoluzioni. Inzaghi cambia in avanti: gioca Dzeko

Per l'esordio in Champions non sono previsti stravolgimenti dopo il ko con il Milan

@Getty Images

La partita col Bayern Monaco, a quattro giorni dal ko contro il Milan, non è certo la più indicata per fare "esperimenti". Ma è altrettanto certo - e necessario - che debba essere quella in cui occorre vedere una reazione. Ancor più del risultato, conta questo: reazione innanzitutto mentale, cioè predisposizione al sacrificio, attenzione, rabbia agonistica ma anche una capacità di analisi che sabato per lunghi tratti è mancata. Chi si aspetta invece un cambio di modulo - il passaggio alla difesa a 4 - rimarrà deluso: alquanto improbabile se non impossibile che Inzaghi abbandoni il suo credo consolidato. Non è il momento ora e difficilmente arriverà in futuro. Ma certi errori grossolani - tecnici e concettuali - che ormai si ripetono con preoccupante puntualità non possono non allarmare.

Per ora, in vista di mercoledì, non sono previsti grossi avvicendamenti. Neppure tra i pali. Così i tre centrali, nonostante i disastri contro il Milan, saranno ancora Skriniar, De Vrij e Bastoni, con Acerbi non ancora pronto dopo un'estate passata ai box. In porta, per quanto criticato, Handanovic difficilmente sarà panchinato: Onana scalpita, ma per vederlo titolare servirebbe una decisione molto netta, una presa di posizione che Inzaghi sta soppesando e che sinora ha però rimandato. Avvicendamenti, semmai, potranno esserci davanti: Dzeko e Mkhytarian meritano una chance. Il bosniaco prenderà il posto di Correa al fianco di Lautaro, l'armeno, senza cambio di modulo che lo possa vedere nel ruolo di trequartista, è in ballottaggio con Calhanoglu nei tre di centracampo. Per quanto assente ingiustificato nel derby, Barella è un intoccabile. Resta semmai qualche dubbio sugli esterni: Darmian, a sinistra contro il Milan, potrebbe essere dirottato nuovamente a destra per dare maggior copertura rispetto a Dumfries, sulla fascia mancina a quel punto ci sarebbe Dimarco, ancora preferito a Gosens. A oggi è così, al netto di due allenamenti che potranno dare nuove indicazioni. Di certo quanto indicato ieri dalla dirigenza presente alla Pinetina è stata la necessità - meglio, l'obbligo - di rivedere sul campo umiltà, concentrazione, spirito di sacrificio. Qualità per lunghi tratti assenti contro il Milan.

Notizie del Giorno
MANOVRE BIANCONERE

Juventus, forte interesse per Calafiori. In attacco si pensa ancora a Morata

L'ASTA

Juve e Milan si giocano Zirkzee: incognita Arsenal, l'Inter non affonda 

MILAN

Milan, Sacchi sta con Pioli: "Lo confermerei, merita rispetto per quello che ha dato"

FORMULA 1

Newey lascia la Red Bull: la Ferrari sogna dopo l'incontro a Londra con Vasseur

FORMULA 1

Adrian Newey saluta la Red Bull e chiama la Ferrari: "Cerco nuove sfide per me stesso"

VERSO BORUSSIA DORTMUND-PSG

Mbappé vuole ipotecare il regalo d'addio a Parigi di fronte al muro giallo