Ciro Immobile colpevole di evasione fiscale per un fatto del 2012: l'attaccante della Lazio è stato condannato dalla quinta sezione civile della Cassazione a risarcire l'Irpef non versata dieci anni fa per le prestazioni del suo procuratore Alessandro Moggi. È Repubblica a ricostruire la vicenda, che risale ai tempi della cessione di Immobile dalla Juventus al Genoa (i club sono estranei) per 4 milioni di euro. La trattativa che porta l'attaccante ai rossoblù è condotta dal figlio di Luciano Moggi ed è proprio la sua posizione a creare problemi all'Agenzia delle Entrate: ufficialmente l'agente figurava come consulente del Genoa mentre secondo i magistrati agiva anche come procuratore di Immobile.
Per questo motivo Immobile avrebbe dovuto versare l'Irpef relativa alla prestazione di Moggi a suo nome, cosa che la punta non aveva fatto perché - questa la sua tesi anche durante il processo - ai tempi avrebbe dato un mandato in esclusiva a un altro agente, Marco Sommella. Le indagini però hanno dimostrato rapporti diretti tra Moggi e Immobile sia tramite alcuni versamenti di Sommella a Moggi con la causale "compenso Immobile" sia tramite il rinvenimento di un manoscritto dello stesso Moggi che elencava i calciatori da lui assistiti, tra i quali figurava anche l'attaccante.
Il verdetto della Suprema Corte, pubblicato a luglio, ha respinto il ricorso del calciatore contro la sentenza emessa nel 2019 dalla Commissione tributaria della Campania per "la sussistenza di reddito da lavoro dipendente sottratto a tassazione" per il quale è stata determinata "la maggiore Irpef dovuta per il 2012".
LA NOTA DELLA LAZIO: "SOLIDARIETÀ A CIRO IMMOBILE"
Anche la Lazio ha deciso di commentare la sentenza di condanna del proprio tesserato: "Ciro Immobile aveva da mesi risolto tempestivamente le pendenze tributarie, risalenti a dieci anni fa, riportate oggi da un quotidiano. La Società, che mai ha messo in discussione le qualità umane, prima ancora che sportive, di Ciro Immobile, rinnova il suo affetto e la sua stima per il Capitano".