Finisce dopo tre anni e mezzo l'avventura bella e difficile e contrassegnata anche dalla lotta alla leucemia di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Bologna. Dopo tre anni e mezzo, chiusi con un 10°, due 12esimi e un 13° posto, l'allenatore serbo ha pagato con il posto il cattivo inizio di stagione, con soli 3 punti in 5 partite. Era il 28 gennaio del 2019 quando il club emiliano, esonerato Pippo Inzaghi, decise di affidare la panchina a Mihajlovic, che chiuse il campionato nel migliore dei modi con 30 punti in 17 partite. Quello che, però, nelle intenzioni della società doveva essere un trampolino di lancio si è invece rivelato il punto più alto della sua gestione, con i risultati in costante calo nel corso degli anni successivi.
MIHA E LA LOTTA ALLA LEUCEMIA
Questi anni in Emilia sono stati segnati da risultati altalenanti, ma soprattutto dalla terribile scoperta di avere la leucemia.Era il 13 luglio 2019 quando Miha annunciò di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta, contro la quale ha combattuto per mesi, fino al suo rientro in panchina. "Prima comincio e prima finisco. Ci vorrà tempo, ma guarirò. Affronterò la malattia come voglio che i miei giocatori affrontino le partite, ovvero aggredire per andare a segnare, non aspettare per vedere" le sue parole in una conferenza stampa davvero emozionante. Un mese dopo l'inizio del ciclo di chemioterapia, Mihajlovic - visibilmente provato - chiese e ottenne dai medici la possibilità di mantenere la propria promessa ai giocatori del Bologna: tornare in panchina per l'inizio del campionato. Accadde al Bentegodi di Verona in una scena indimenticabile: "Pesavo 75 chili, ero immunodepresso e rischiavo di cadere davanti a tutti - ha ricordato qualche tempo fa -. Non mi riconoscevo in tv, ma non dovevo vergognarmi della malattia. Ho voluto dare un messaggio di forza a tutti". Un ritorno e una dimostrazione di grande coraggio applaudito anche dai media di mezzo mondo. A novembre dello stesso anno il tanto atteso trapianto di midollo osseo, che lo costrinse un altro mese in ospedale. Il terribile male sembrava essere sconfitto, ma il 26 marzo 2022 come un fulmine a ciel sereno l'allenatore serbo annunciò in conferenza stampa che c'era qualcosa che non andava. Uscito il 2 maggio dall'ospedale Sant'Orsola dopo oltre un mese di cure preventive per scongiurare il possibile ritorno della leucemia, Miha tornò in panchina per la sfida contro il Venezia. Tra i tanti momenti da ricordare, la vittoria ad aprile contro l'Inter, gara seguita dall'ospedale. La mattinata seguente la squadra si presentò davanti alla struttura sanitaria per stringersi ulteriormente attorno all'allenatore. Chiamato a gran voce dai suoi giocatori, Sinisa si è affacciato tra cori e applausi. Un momento di grande emozione che dimostrò ancora una volta l'unione del gruppo rossoblù non solo in campo e il grande feeling con il tecnico. Al coro 'Sini on fire' il tecnico serbo dalla sua camera si è commosso: "Cosi mi fate piangere". Euforia dopo i tre punti in rimonta contro i nerazzurri: "L'altra volta dopo il Brescia eravate venuti per pulirvi la coscienza, ora lo meritate. Mi avete fatto ringiovanire di 10 anni, vi voglio bene" le sue parole.
I NUMERI DI MIHA AL BOLOGNA
Mihajlovic saluta il Bologna dopo 153 partite tra campionato e Coppa Italia: l'allenatore serbo ha ottenuto 47 vittorie, 42 pareggi e 64 sconfitte con una media di 1,19 punti a partita in Serie A. Con Mihajlovic in panchina i rossoblù hanno ottenuto un 10° posto (stagione 2018/19), due 12° posti (stagioni 2019/20 e 2020/21) e un 13° posto (stagione 2021/22). Quest'anno i soli tre punti in 5 giornate hanno sancito la fine di una storia che non è stata solo calcistica.