parla l'avvocato

Fair Play Finanziario: i rischi delle squadre italiane se non rispetteranno gli accordi

Il commento di Cesare Di Cintio, avvocato esperto in diritto sportivo: "Lo scopo della Uefa è quello di garantire la stabilità economica dei club"

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Nella giornata di venerdì 2 settembre, la Prima Sezione dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB), presieduta da Sunil Gulati, presso la UEFA, ha comunicato le sanzioni comminate a otto società europee che non hanno rispettato il Fair Play Finanziario. Tra i club sanzionati, quattro di loro sono iscritti al campionato di Serie A: Juventus, Inter, Milan e Roma. “L’importanza per la UEFA e per tutti gli organi sportivi nazionali e internazionali del rispetto del Fair Play Finanziario è fondamentale, come confermato dal nuovo regolamento UEFA - questo il commento di Cesare Di Cintio, avvocato esperto in diritto sportivo e fondatore dello studio legale DCF -. Lo scopo non è quello di compromettere la progettualità delle squadre ma quello di garantire la stabilità economica dei club, come confermato dalle stesse sanzioni comminate che hanno natura pecuniaria".

Di Cintio continua: "Inter e Roma, hanno optato per un settlement agreement quadriennale, durante i quali oltre al rispetto della regola degli utili calcistici, sono previste restrizioni sportive sul tesseramento di nuovi giocatori a partire dalla stagione 2022/23". Per quanto riguarda Juventus e Milan, le società hanno scelto il settlement agreement triennale, durante i tre anni i club si impegnano a rispettare la regola degli utili calcistici, permettendo loro di non avere restrizioni sulla rosa iscrivibile alle coppe europee. In caso di mancato rispetto degli accordi, però, la sanzione verrà aggravata: la sanzione comminata alla Roma potrebbe arrivare a 35 milioni, quella dell’Inter potrebbe arrivare a 26 milioni, quella del Milan a 13 milioni e, infine, quella alla Juventus potrebbe raggiungere i 23 milioni. Lo sforamento dei vincoli potrebbe comportare anche le seguenti restrizioni per i club: riduzione dei calciatori iscritti nella Lista A per le competizioni Uefa a 23 invece dei 25 previsti; divieto di iscrivere nuovi calciatori in lista A, a meno che il saldo tra chi entra e chi esce non sia positivo per quanto riguarda i costi; esclusione dalle prossime competizioni UEFA".

"I club sono stati complessivamente puniti con 172 milioni di euro che saranno trattenuti da eventuali entrate che i club guadagneranno dalla partecipazione alle competizioni UEFA o pagati direttamente. Di tale importo, 26 milioni di euro (15%) saranno corrisposti interamente, mentre il saldo residuo di 146 milioni di euro (85%) è condizionato al rispetto degli obiettivi indicati nel rispettivo settlement agreement. Compito della UEFA sarà di monitorare le situazioni più delicate con controlli serrati" conclude Di Cintio.

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