SKYRUNNING E ALPINISMO

Nadir Maguet non si ferma più: nuovo Fastest Known Time sul Gran Campanaro!

Lo skyrunner e scialpinista azzurro autore di una nuova performance "Fast&Light" sulla montagna più alta dell'Austria

di
@Philipp Reiter
Philipp Reiter

Ha danzato per un’estate intera sull’acrobatico confine tra skyrunning ed alpinismo: stiamo parlando di Nadir Maguet, il polivalente atleta d’alta quota valdostano che - dopo la Biancograt al Piz Bernina e la Hintergrat dell’Ortles - ha completato la sua particolarissima "trilogia estiva" a fil di cresta mettendo a segno il nuovo FKT sulla Stüdlgrat del Grossglockner, con i 3798 metri della sua vetta la massima elevazione dell’Austria, nonché la montagna più alta delle Alpi ad est del Passo del Brennero. A cadere sotto i colpi del “Mago” il terzo primato del suo predecessore Philipp Brugger, di nazionalità proprio austriaca.

Philipp Reiter

Dopo gli exploits del mese di luglio sull’unico quattromila della catena alpina al di fuori di Alta Savoia, Val d’Aosta e Vallese (il Piz Bernina) e sull’altro gigante delle Alpi Retiche (l’Ortles), il fenomeno valdostano del CS Esercito e portacolori del team La Sportiva ha proseguito la sua “campagna” sulla rotta di nord-est andando a prendersi d'autorità sul “Gran Campanaro” degli Alti Tauri l’ennesimo FKT, acronimo che sta per Fastest Known Time (miglior tempo conosciuto) e definisce una performance d'altissimo livello, priva di una certificazione ufficiale ma non per questo meno valida e fuori dal comune.

Come nelle due precedenti occasioni, Nadir da Torgnon (in Valtournenche) ha atteso la fine del weekend per trovare campo libero e lunedì 5 settembre si è messo all’opera - nonostante le pessime condizioni del Pasterze Gletscher, il ghiacciaio alla base del Grossglockner - per l’ennesima performance alpinistica di livello nella formula “Fast&Light” che quest’estate sembra davvero averne catturato l'attenzione. Lui, il Mago (questo il nickname di Nadir)... stregato da una modalità estrema di salire le montagne.

Lo ha fatto, il nostro, ad otto soli giorni di distanza dal Trofeo Kima, nella quale aveva fatto fuoco e fiamme ad inizio gara per poi rimanere un po'... a bocca asciutta, portando comunque a termine ai piedi del podio la Grande Corsa sul Sentiero Roma della Val Masino (52 chilometri e 8400 metri di dislivello totale: positivo e negativo). Messa da parte la modalità skymarathon, ecco appunto quella più concentrata nei numeri ma ugualmente impegnativa dell'alpinismo veloce&leggero. Impegnato a fondo lungo i sette chilometri e 740 metri di sviluppo ed i 1860 metri di dislivello positivo della Stüdlgrat (che deve il suo nome all'alpinista austriaco Johann Stüdl), Nadir ha toccato la vetta del Grossglockner un’ora, 30 minuti e 23 secondi dopo il via, abbassando di poco meno di sette minuti il primato precedente che Philipp Brugger aveva fissato poco più di cinque anni fa (fine agosto 2017) in un’ora e 37 minuti netti.

Philipp Reiter

La prima parte della performance (start a quota duemila metri slm) si è svolta su strada sterrata ripida, che ha poi lasciato spazio a sentiero di montagna. Messo alle spalle questo primo tratto d’ingresso”, l’itinerario si addentrava sul ghiacciaio, le cui condizioni non erano certo ideali, come d'altra parte sull’intero arco alpino nella rovente estate ormai prossima al suo epilogo. Il gran caldo degli ultimi tre mesi aveva provocato infatti la formazione di diversi crepacci (in aggiunta a quelli solitamente presenti) e per il... performer made in VdA trovare la linea da seguire per una migliore progressione non è stato facile. A quota 3300 Nadir ha poi attaccato la cresta vera e propria, con passaggi su roccia fino al terzo grado, non esattamente elementari. Una cresta molto estetica, che supera un dislivello di cinquecento metri. Non proibitiva ma mai banale, che si spegne solo in corrispondenza dei 3800 metri della croce di vetta del Grossglockner. 

Philipp Reiter

Questo il commento di Nadir a quella che è lecito considerare alla stregua della sua più recente ma di certo non ultima performance al confine tra skyrunning ed alpinismo:

“Sono contento di avere completato questo trittico che era il mio obiettivo estivo. Volevo testare il mio livello su ascese alpinistiche Fast&Light. Nel cassetto per il futuro ho piani più ambiziosi, ma prima di buttarmici a capofitto avevo bisogno di misurare il mio attuale livello. Qualche progetto l’avevo già portato a termine insieme a François Cazzanelli, ma uscire dalla mia comfort zone andando in montagna da solo e lontano da casa era la sfida che mi ero posto davanti. Il bilancio è positivo. Queste sfide mi attraggono. Ho capito di saperci fare ed al tempo stesso ho realizzato che ho ancora molti margini di miglioramento. Ho fatto un buon bagaglio di esperienza per i prossimi anni. Quindi, quello che posso dire a questo punto è: Stay Tuned!”

E adesso? Eh già, perché.... stay tuned (rimanete connessi) è già un invito "fatto e finito" a monitorare attentamente le attività di Nadir. Se è vero che la stagione scialpinistica si profila già all'orizzonte, non possiamo infatti rimandare "tout court" eventuali nuovi e... magici exploits al 2023, pensando alle condizioni favorevoli che l'alta quota potrebbe offrire ancora ad inizio autunno, in seguito all'estate particolarmente secca della quale tutti abbiamo fatto esperienza a partire già dalla metà dello scorso mese di maggio. Potrebbero esserci il tempo e - appunto - le condizioni per andare anche solo in avanscoperta, prima che neve e ghiaccio ricoprano gli appigli ed i passaggi di carattere alpinistico, prendendo le misure al nuovo obiettivo, da mettere magari in calendario per l'anno prossimo. Quanto alla prossima "mission", riteniamo di non "spoilerare" nulla puntando lo sguardo proprio sulla montagna che lo stesso Maguet (beato lui!) può ammirare ogni giorno aprendo la porta di casa: il Cervino! La Gran Becca e lo straordinario record che appartiene attualmente a Kilian Jornet, in attesa di sfidanti da dieci anni, visto che King Kilian lo mise a segno (in due ore e 52 minuti) il 21 agosto del 2013 lungo la via normale italiana: quella che segue la Cresta del Leone. 

Philipp Reiter

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