L'Inter vincente nel segno del turnover vista in Champions League ha anche la faccia, sempre seria e concentrata, di Francesco Acerbi. Per l'ex difensore della Lazio, l'esordio in nerazzurro è stato decisamente positivo: a parte i tre punti conquistati e il clean sheet, contro il Viktoria Plzen ha mostrato doti da leader inserendosi al meglio nella linea difensiva completata da Skriniar e Bastoni. Chory non era esattamente il cliente più difficile da maneggiare ma Acerbi ha annullato l'attaccante ceco (anzi, "il pennellone" prendendo in prestito proprio le parole usate nel dopo-partita dal difensore) regalando in più sicurezza e stabilità al reparto.
Avendo alle spalle 483 partite e contro un avversario irresistibile, e all'interno di una difesa comunque organizzata, non è stata una sorpresa vedere Acerbi così a suo agio ma probabilmente sia lui che Simone Inzaghi hanno tirato un grosso sospiro di sollievo, viste tutte le polemiche seguite al suo arrivo all'Inter. Polemiche arrivate più che altro da una parte di tifoseria ancorata al famoso ghigno isterico nel Lazio-Milan dello scorso anno che non hanno nulla a che vedere con la qualità e la professionalità del 34enne.
"Non sono un ragazzo timido e poi tutti mi hanno accolto benissimo. Non sono venuto qui per fare la comparsa, sono qui per dare una mano. Sono io, entro come se giocassi qui da tempo" ha detto Acerbi dopo il 2-0 in Repubblica Ceca, parole che rendono bene l'idea dello spessore del difensore, fortemente caldeggiato da Inzaghi che l'aveva allenato alla Lazio, dove era una delle colonne dello spogliatoio. Affare che ha rischiato di sfumare proprio nelle ultimissime ore di mercato quando Zhang aveva chiesto alla dirigenza un paio di uscite prima di procedere all'ultimo ritocco in entrata.
Alla fine Acerbi è diventato nerazzurro (e proprio il giorno dopo l'esordio l'Inter ha pubblicato il consueto video social di presentazione), dando al tecnico un'opzione in più quantomai utile in questo momento della stagione che vede alcuni giocatori non al top della forma. Tra questi c'è sicuramente de Vrij che, vedendo un Acerbi così, da un lato può permettersi di poter ritrovare lucidità senza ansia ma dall'altro sa che non può perdere troppo tempo. Perché Acerbi non è qui per fare la comparsa ed è normale punti a giocare il più possibile: la corsa al posto da titolare è già partita.