Lo stadio di San Siro sarà "completamente demolito": è quanto prevede il dossier che Milan e Inter hanno inviato a Roma, in vista dell'avvio del dibattito pubblico, in seguito alla riduzione delle volumetrie prevista dal Piano di governo del territorio (Pgt) per la realizzazione del nuovo stadio. Una riduzione, si legge sul dorso milanese del Corriere della Sera, che i club hanno accettato a malincuore. Delle tre torri presentate nei precedenti masterplan, ne rimarrebbe solamente una, secondo il quotidiano milanese, che ospiterà per gran parte delle superfici le sedi operative dei due club.
Sarà un edificio a doppia torre destinato a uffici di 17 piani, alto 87 metri, un centro congressi di 4 mila metri quadrati, alto 12 metri, un centro commerciale di 68 mila metri quadrati disposto su tre livelli affacciato su via Dessiè. Sul tetto del mall verrà realizzato sia uno spazio per intrattenimento di 9 mila metri, sia il Museo dello Sport di 2.700 metri quadrati, sia il Centro Attività Sportive di 1.300 metri quadrati che ospiterà un percorso di running urbano.
L'area attualmente occupata da San Siro viene riconfigurata a distretto sportivo con la realizzazione di un'area a verde (oltre 50 mila metri saranno di tipo profondo), attrezzata con aree ludiche e sportive. Per la realizzazione di tutte le opere (nuovo stadio e comparto) sono previsti 80 mesi di lavoro. Le squadre ipotizzano l'inizio dei lavori il primo gennaio del 2024 "così da garantire per le Olimpiadi invernali del 2026, l'apertura al traffico del sottopasso Patroclo, liberando le viabilità locali dal traffico di scorrimento". Per far questo i club indicano la conclusione del processo autorizzativo entro il 2023. La fine dei lavori è prevista per il 31 luglio 2030.
SALA: "
"Questa è la proposta delle squadre e vediamo cosa uscirà dal dibattito pubblico. Lasciamo discutere la città, capisco che il progetto ha senso per le squadre. Io a tutti quelli che chiedono che deve rimanere San Siro dico, cosa ne facciamo?". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato a margine di un incontro all’università Statale il progetto sul nuovo stadio modificato dai club per il dibattito pubblico che prevede la demolizione totale del Meazza e non più di salvarne una parte. "Anche dai comitati che difendono San Siro non è venuta fuori un'idea per poter gestire due stadi - ha aggiunto -. Dal mio punto di vista credo che sia economicamente gravoso, a meno che qualcuno durante il dibattito pubblico non si faccia avanti per dire lo gestiamo noi e lo affittiamo noi per una serie di anni".
La soluzione che prevede la demolizione di San Siro nasce, come ha spiegato Sala, perché il Comune ha chiesto alle squadre di ridurre le volumetrie e di mantenere una parte significativa di verde nell'area. "Le squadre hanno risposto che allora devono utilizzare lo spazio oggi occupato dallo stadio - ha concluso -. È quello che propongono i club e anche per questo è importante dibatterne".