MOTOGP

Cinque punti: tutti, maledetti e subito. Bastianini, Bagnaia e i dubbi rossi di Aragon

Il risultato finale degli ultimi due GP letto in controluce, oltre la festa del titolo Costruttori ducatista

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Da Misano Adriatico ad Aragon la tensione corre (già) sul filo: dei millesimi di secondo, dei centimetri, dei punti iridati (cinque!) e di quelli di vista. Degli sguardi apparentemente sereni ed in realtà già un po' di traverso. Bagnaia e Bastianini, Bastianini e Bagnaia. A seconda dei punti di vista e delle classifiche: quelle di due più recenti appuntamenti del Mondiale. Inutile negarlo: sotto il sole della riviera romagnola e quello del deserto spagnolo, le luci sono le stesse. Le ombre, anche.

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Prove tecniche di 2023, di convivenza al vertice. Scorrendo le classifiche di cui sopra viene da dire: wow! Scorrendole pochissimo, non ci vuole molto: i nomi di B&B appaiono subito là in cima: primo e secondo, secondo e primo. Eppure..., eppure al di là delle strette di mano e dei sorrisi pieni di Aragon, il fuoco cova sotto la cenere: basta smuovere un po' il terreno. La festa per il terzo titolo iridato Costruttori di fila ha forse un po' confuso i meno attenti, ma solo loro. Giusto festeggiare, più giusto ancora guardare già avanti: ad una corsa per il titolo ora più aperto che mai, ad una prossima stagione alla quale tutti hanno tantissimo da chiedere. Già ora, ogni volta che Francesco ed Enea incrociano gli sguardi nel paddock - ed a  maggior ragione quando ad incrociarsi sono le rispettive traiettorie - il pensiero va lì: subito ed inevitabilmente. Seguito, il pensiero stesso, da una domanda: perché mettere due piloti italiani a confronto diretto su una moto italiana e vincente? Non sarebbe stato meglio sostituire l'australiano Jack Miller con lo spagnolo Jorge Martin? Gli spigoli della sfida sarebbero stati più fumati. Al netto delle qualità dell'attuale pilota Pramac che probabilmente poco o nulla ha da invidiare a Bastianini, sul piano del talento.

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Ovviamente Ducati ha le proprie ragioni ed il 2023 ci smentirà con una stagione stellare e, appunto, ducatista: rossa, soprattutto. Una sfida a due per il titolo tra Bastianini e Bagnaia. Certo, sarebbe tutto molto bene e molto chiaro. Tocca però sondare le ipotesi più insidiose: è più giusto e sicuramente c'è più gusto, fate voi. Il problema vero è che - Misano ed Aragon sono lì a dimostrarlo - la sfida è già iniziata, con largo e rischioso anticipo. Bagnaia allontana la questione, Bastianini (ci mancherebbe) soffia a suo modo sul fuoco: fa il suo, Ducati lo ha preso per questo. Chiama una coabitazione prossima ventura all'insegno del massimo rispetto. Punto.

Ecco, appunto. Il tema è questo. Era proprio necessario turbare l'equilibrio quasi perfetto raggiunto da Bagnaia con l'ingresso in squadra di un connazionale in piena ascesa ma ancora in parte da formare? Pecco ha tutti i numeri per essere... il numero uno ed il titolo può vincerlo già quest'anno (missione che a questo punto diventa per lui obbligata e anche questo è un... rischio). D'altra parte, per vincere titoli Costruttori in serie basta ed avanza... Miller, una buona spalla.

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Non si tratta in fondo di aprire una polemica o dedicarsi alla dietrologia, quanto piuttosto quello di offrire una chiave di lettura diversa, possibile, più approfondita e di per sé nemmeno tanto originale, perché di fatto sotto gli occhi di tutti. Rivendichiamo il diritto a guardare avanti, oltre i confini di un Mondiale riapertissimo, incertissimo e forse... Diabolico. Conviene però, alla fine rimanere ai fatti e - al prezzo di una parità di trattamento e del sacrosanto diritto di Bastianini di giocarsi le residue chances di titolo 2022 - i fatti dicono al termine del GP sul Motorland spagnolo Bagnaia avrebbe potuto contare su un un ritardo dimezzato da Quartararo: cinque punti al posto dei possibili, probabili, auspicabili dieci. Provate a pensare ad un finale serratissimo e... irrimediabile, una resa dei conti "alla valenciana" insomma: venticinque punti in palio per la vittoria, venti per il secondo posto. Cinque di differenza, magari proprio quei cinque sorprendentemente, forse sventatamente abbandonati per strada ad Aragon... sotto un sole accecante ma qualche nuvola (rossa) all'orizzonte. Speriamo solo di passaggio, cime le ombre che proietta sull'asfalto.

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