SKYRUNNING

Pike's Peak Ascent: Rémi Bonnet e Nienke Brinkman, missione compiuta!

Il toprunner elvetico e la sua collega olandese si aggiudicano la quinta tappa del circuito internazionale di trail e skyrunning griffato Salomon 

di Stefano Gatti

© GoldenTrailSeries/Pike'sPeakAscent/JordiSaragossa

La tournée nordamericana delle Golden Trail World Series by Salomon è scattata in Colorado con la vittoria di Rémi Bonnet e di Nienke Brinkman lungo i ventuno chilometri dell'itinerario ed i 2400 metri di dislivello positivo della Pike's Peak Ascent che - partendo dal paesino di Manitou Springs scalava i 4300 metri di una delle vette più alte del settore meridionale del Front Range delle Montagne Rocciose. I due vincitori hanno così rilanciato le rispettive candidature al successo finale di un circuito che si sposta ora in Arizona per la tappa conclusiva della "regular season" prima del gran finale, in programma l'ultima settimana di ottobre nell'arcipelago portoghese di Madeira.

© GoldenTrailSeries/Pike'sPeakAscent/PhilippReiter

Non può ancora vantare la tradizione della corsa automobilistica che si svolge sulle sue pendici fin dal 1916, ma la Pike's Peak Ascent è già uno degli eventi di grande richiamo internazionale della corsa in alta quota: per contenuto tecnico, spettacolarità del paesaggio e prestigio: ne sanno qualcosa - prima di tutti gli altri - proprio il 27enne Bonnet e la di un paio di anni maggiore Brinkman. Unica soddisfazione sfuggita ai due vincitori della quinta tappa del calendario è stata quella del record sulla distanza, rimasto nelle mani di Matt Carpenter e Kim Dobson.

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Entrambi campioni di provata esperienza internazionale (soprattutto l'elvetico) nonostante dimostrino diversi anni meno della loro pur giovane età, Bonnet e Brinkman hanno adottato strategie di gara diverse tra di loro, praticamente opposte ma con distacco finale sui più diretti inseguitori molto simile. Sicurissimo di sé, il campione elvetico del team Red Bull/Salomon ha corso sulle ali della massimo autostima, che ha semplicemente badato a tenere a freno all'inizio, per poi liberare tutto il suo talento nella seconda parte della gara, staccando al traguardo di un minuto e 40 secondi lo spagnolo Daniel Osanz (Adidas Terrex) e di due minuti e 11 secondi lo statunitense Joe Gray che chiude il podio della prova ma perde il punteggio del circuito in quanto non il regola con il programma di politica sanitaria del circuito. Il terzo posto GTWS lo eredita così il suo connazionale Eli Hemming (On Running).

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Giù dal podio il nostro Francesco Puppi (Nike Trail), quarto con il finishing time di due ore, 12 minuti e 56 secondi. Nella top ten del circuito anche l'altro italiano Henri Aymonod, nono davanti al fortissimo giapponese Ruy Ueda. Tanto Puppi quanto "Aymo", specialisti di livello mondiale nella corsa in montagna, hanno dichiarato di puntare ancora più in alto nel bis nordamericano di domenica 25 settembre in Arizona.

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Se nella Pike's Peak maschile Bonnet ha scelto la strategia del "waiting game", tra le donne Nienke Brinkman (nata in Indonesia ma cresciuta in Olanda) ha invece affondato i colpi fin dal via, per poi difendere la sua leadership dagli attacchi della statunitense Sophia Laukli e dal rush finale della fortissima Maude Mathys.

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La rivelazione olandese del team Nike chiude la sua performance vincente in due ore, 27 minuti e 6 secondi, staccato Mathys di un minuto e 36 secondi, mentre la beniamina di casa Laukli (Team Salomon come Mathys) ha ceduto nel finale, incassando un distacco di sete minuti e 24 secondi. Le sue connazionali Allie McLaughlin (On Running) e Kim Dobson (che come detto sopra conserva il record dell'itinerario) completano una top five la cui testa è però... di marca europea. 

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Così i due vincitori hanno raccontato le rispettive prove:

“È stata durissima! Le gambe mi facevano male da morire a causa dell’alta quota. Ho fatto l’andatura all’inizio ma vedevo dietro di me Laukli che mi metteva pressione. Quando siamo arrivate in alto però mi sono girato ed al posto di Sophia c’era Mathys che rimontava a razzo. Mi sono detta: no Maud, no! Allora ho dato tutto quello che avevo. Mi fanno malissimo le braccia, una cosa stranissima. Ora devo recuperare e prepararmi per la gara del prossimo weekend in Arizona perché sono già anche sarà anche lì una battaglia durissima". (Nienke Brinkman)

"Ho cercato di non forzare subito ma il ritmo era troppo lento, avevo l’impressione di poter finire da un momento all’altro contro quelli che mi precedevano. Quindi sono passato avanti ed ho fatto il mio passo. Joe (Gray, ndr) ha provato a rimanermi agganciato, sapevo che voleva conservare le energie. Nella parte più alta dell’itinerario ho cambiato ritmo e nessuno è riuscito a venirmi dietro: a quel punto era fatta! Sapevo prima ancora del via di avere la vittoria in pugno, ma ho comunque scoperto le mie carte solo quando siamo arrivati in quota. Erano quattro anni che non vincevo più una prova di Golden Trail World Series e devo dire che è una bella sensazione”. (Rémi Bonnet)

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Nella classifica generale, i duecento punti della vittoria al Pike's permettono a Bonnet di ridurre a 56 sole lunghezze il proprio ritardo dal nostro Davide Magnini, suo compagno di squadra nel Team Salomon: 488 punti a 436. Tra le donne la seconda vittoria stagionale (dopo quella a sensazione nell'esordio del circuito a Zegama) consente a Nienke Brinkman di raggiungere quota 400 punti. Tra lei e la costante Maude Mathys (capofila con 528 punti, nessuna vittoria ma tre secondi posti) ci sono alte due portacolori Salomon: la spagnola Sara Alonso (492 punti) e la neozelandese Caitlin Fielder (406). Sophia Laukli è invece sesta a quota 356.

© GoldenTrailSeries/Pike'sPeakAscent/PhilippReiter

Per definire la starting list degli atleti al via di Madeira Ocean&Trails, la gran finale da cinque gare in cinque giorni da mercoledì 26 a domenica 30 ottobre nell'arcipelago portoghese in mezzo all'Oceano Atlantico manca ora solo il bis a stelle e strisce. Next stop Arizona e la Flagstaff Sky Peaks Mountain Runs, in programma domenica 25 settembre. 

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