Un avvio disastroso di stagione non è sufficiente. Nemmeno il fatto che l'hastag #allegriout sia nella top ten mondiale delle tendenze social e che Pavel Nedved abbia spinto per l'esonero. L'amicizia con il presidente Agnelli e, soprattutto, i troppi soldi che la Juve dovrebbe dargli fino al 2025, continuano a mantenere Allegri sulla panchina bianconera. La domanda però nasce spontanea: fino a quando? Se la situazione non dovesse migliorare è pronto Montero, attuale allenatore della Primavera. Per giugno l'obiettivo è Gasperini.
La scelta di Montero come traghettatore è la più logica. Non costerebbe nulla alla società, visto che è già a libro paga, conosce perfettamente l’ambiente e piace, molto, ai tifosi. Nel caso in cui la Juve continuasse sulla scia dei risultati e delle prestazioni dell'inizio di stagione, insomma, il solo nome credibile per il post Allegri sarebbe quello dell'ex difensore uruguaiano. Diverso il discorso relativo al prossimo giugno. In casa Juve ci si augura che il rientro degli infortunati possa dare una svolta a una squadra che, al momento, non sembra dare segni di vita. Se le cose, però, non dovessero cambiare, il nome caldo per l'anno prossimo è quello di Gian Piero Gasperini.
Anche qui si parte dal fatto che l'attuale allenatore dell'Atalanta ha un passato bianconero. Ha fatto benissimo durante la gestione delle giovanili negli anni '90 e inizi 2000. L'esperienza bergamasca lo ha portato nel ristretto novero degli allenatori capaci di coniugare i risultati e un calcio attrattivo. Oltretutto con una rosa non certo ai livelli di chi punta ai massimi traguardi. Tre qualificazioni consecutive alla Champions League e decine di giocatori valorizzati sono un biglietto da visita più che credibile. Anche il nuovo atteggiamento tattico, con una squadra meno aggressiva e più in grado di gestire i vari momenti della partita, lo rende un candidato ideale per chi voglia puntare in alto. Non ci sono controindicazioni, insomma, per il ritorno a Torino di Gasp.