AL TRIBUNALE DI MILANO

Inter, le banche cinesi battono cassa: pressing sul patrimonio di Zhang

Presentata istanza al Tribunale di Milano per annullare il verbale del cda nerazzurro il quale aveva stabilito che il presidente non riceve compensi per l'incarico. Udienza l'8 marzo 2023

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I creditori inseguono il presidente dell’Inter e della Suning International, Steven Zhang, fino a Milano. Secondo Milanofinanza.it, China Construction Bank, rappresentata dallo studio legale D'Andrea &Partners, il 27 luglio scorso ha depositato un ricorso nei confronti del club nerazzurro con la richiesta di annullare il verbale del CdA del club milanese con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per l’incarico. La prima udienza è fissata per l'8 marzo 2023.

La vicenda nasce dalla crisi che ha colpito il colosso cinese Suning, che ha dichiarato fallimento in Cina. La scorsa settimana sono scaduti i termini per presentare ricorso a Hong Kong contro la sentenza che ha dato torto al numero 1 nerazzurro nella causa intentata da alcune banche cinesi, intenzionate a recuperare 255 milioni di dollari (circa 250 milioni di euro, ndr) di prestiti e un’obbligazione inadempiente che ha garantito. L’impegno è stato successivamente rinnegato da Zhang Jr, sostenendo di non aver firmato i documenti e sostenendo di non essere a conoscenza del rifinanziamento.

A questo punto i creditori - tra i quali oltre a China Construction Bank (Asia) Corporation Limited ci sarebbero altri 7 importanti istituti cinesi - hanno deciso di tentare di rivalersi sui suoi redditi italiani derivanti dall'incarico proprio di presidente dell'Inter. Zhang aveva dichiarato di ricoprire l'importante incarico a titolo gratuito, ma lo statuto dell'Inter, fanno notare i legali della banca cinese, non prevede questa eventualità. I legali dell'istituto cinese puntano a far invalidare la delibera del Cda dell'Inter del 18 febbraio 2019 nella quale si dichiarava che Zhang non percepiva emolumenti da parte del club nerazzurro, per poi eventualmente cercare di aggredire le somme ricevute dall'imprenditore cinese da parte della società.