La vittoria di San Siro contro l'Inghilterra tiene ancora in corsa l'Italia per la qualificazione alla Final Four di Nations League (bisogna battere lunedì la sorprendente Ungheria a Budapest) e ci regala la prima fascia al sorteggio per le qualificazioni a Euro 2024. Una vittoria meritata che potrebbe essere la scintilla che Mancini aveva invocato per ripartire e lasciarsi definitivamente alle spalle lo shock per la mancata qualificazione ai Mondiali. Un successo quello con gli inglesi figlio delle scelte coraggiose del ct, che ha risposto alla grande emergenza dovuta alle tante defezioni con il cambio modulo (3-5-2), la fiducia ai giovani (Raspadori su tutti) e soprattutto tanto cuore e generosità, ingredienti fondamentali per cementare il gruppo e scaldare il cuore dei tifosi.
Verratti, Pellegrini, Tonali, Politano e all'ultimo anche Immobile. Gli Azzurri sono stati più forti dell'emergenza e a San Siro hanno messo in campo una grande prova di cuore e personalità. Il Mancio è riuscito a mixare in modo perfetto esperienza (Bonucci, Toloi, Acerbi e Jorginho) e gioventù (Raspadori l'uomo copertita, ma anche Dimarco, Scamacca e Gnonto), una miscela che ha ubriacato lentamente i Tre Leoni, apparsi sottotono e in evidente involuzione. Ieri, tra le due squadre, quella senza Mondiale sembrava essere quella inglese.
Al Meazza pare proprio che il ct sia riuscito a mettere le basi per crescere e ripartire dopo lo shock Mondiale. Molti giocatori (Dimarco su tutti) sono andati oltre il proprio limite, i senatori (Bonucci in testa) sono tornati trascinatori e Raspadori è il simbolo dei giovani talenti in formazione. Lunedì contro l'Ungheria la classica prova del 9: vincere ci spalancherebbe le porte per mettere le mani su un altro trofeo prima di Euro 2024. Una missione alla portata dei nostri, a patto di ripetere se non migliorare la prova contro l'Inghilterra.