L'Inter riparte e oggi come oggi il Sassuolo è decisamente più importante e decisivo del Barcellona. C'è chi storcerà il naso e dissentirà, ma il messaggio che è passato in questi giorni alla Pinetina è stato sostanzialmente questo: la contingenza detta la linea, la necessità impone le priorità e allo stato attuale dell'arte - che poi altro non è che la classifica - la trasferta di Reggio Emilia ha le caratteristiche - tanto accattivanti quanto insidiose - del passaggio cruciale. Più di quella del Camp Nou. Perché? Perché la Champions è importante, ma la rimonta in campionato è fondamentale. Diciamo pure esiziale. L'Inter può puntare e sperare nell'impresa in Champions (perché raggiungere gli ottavi sarebbe di certo un'impresa) ma deve, imperativo categorico, recuperare terreno in Serie A, rientrare nelle prime quattro (sempre la Champions di mezzo, insomma) e non abdicare anzitempo nella lotta scudetto. A pari punti col Sassuolo, ma con una differenza reti peggiore, l'Inter deve scrollarsi di dosso quel nono posto che nasce dalle quattro sconfitte subite in otto partite, dai 13 gol incassati e dai soli 14 realizzati. Certo, il successo col Barcellona oggi può venire in aiuto perché in una notte di lotta e applicazione, la squadra di Inzaghi ha riscoperto che sacrificio, dedizione e unità d'intenti sono ingredienti fondamentali tanto quanto corsa, buona tecnica e attenzione tattica. Ricetta da replicare col bilancino del farmacista anche domani col Sassuolo: un passo falso che arginasse l'onda lunga del successo in Champions avrebbe effetti nocivi a lungo dosaggio sul resto di questo scampolo di stagione che ci porterà alla pausa mondiale. E poi, nel calcio come nella vita, ci sono i corsi e ricorsi storici con cui fare i conti. Proprio contro il Sassuolo, nel novembre 2020, l'Inter di Conte ripartì e si incamminò verso lo scudetto. A Inzaghi, oggi, basterebbe ingranare nuovamente la marcia, il resto potrà semmai venire di conseguenza. Ecco perché il Mapei Stadium oggi è più importante del Camp Nou.