Handanovic col Sassuolo, Onana contro il Barcellona: l'alternanza tra i pali dell'Inter prosegue. Prosegue e inevitabilmente continua a far discutere. La certezza l'avremo solo domani, con l'ufficialità della formazione nerazzurra di scena al Mapei Stadium, il perché di questa decisione (forse) ce lo dirà Simone Inzaghi che oggi non terrà la consueta conferenza stampa della vigilia ma parlerà invece in mix zone prima del fischio d'inizio del match contro gli emiliani. Ma al netto di ripensamenti, la linea è questa e, nelle intenzioni, resterà immutata almeno sino alla pausa mondiale: lo sloveno in campionato, il camerunese in Europa.
La buona prova in Champions di Onana - con la sensazione anche di una maggior tranquillità regalata a tutto il reparto difensivo - e le pressioni dell'ambiente (San Siro ha chiaramente espresso la propria preferenza per l'ex portiere dell'Ajax) non hanno scalfito le convinzioni di Inzaghi che evidentemente considera il dualismo un'opportunità per l'Inter. Una decisione "coraggiosa" e "rischiosa" figlia della piena fiducia che il tecnico nerazzurro nutre per Handanovic, per il cui rinnovo fino al 2023 si è speso questa estate in prima persona. Il "pensionamento" dello sloveno è quindi cosa lontana nel tempo, anche perché Inzaghi continua a considerarlo non solo pienamente affidabile tra i pali ma anche più maturo in fase di costruzione rispetto a Onana. Il camerunese, certamente più reattivo e spregiudicato nelle uscite, ha sicuramente ampi margini di miglioramento, soprattutto sotto il profilo della concentrazione e della continuità: il futuro è suo, ma per la definitiva promozione non è questo il momento. Arriverà, forse, alla ripresa post-Mondiale. Inevitabilmente, però, nell'immediato questa situazione rinfocola come detto dubbi, interrogativi e polemiche. E forse non regala né ad Handanovic né ad Onana quella sicurezza e quella tranquillità di cui un portiere, più di ogni altro giocatore di manovra, avrebbe bisogno.