PARLA IL PRESIDENTE

Juventus, Agnelli: "Dobbiamo vergognarci, ma Allegri resta"

Il presidente bianconero dopo il tonfo di Haifa: "Non è colpa del mister se non riusciamo a vincere un tackle, se ne esce solo tutti insieme"

Dopo la pesantissima sconfitta di Haifa contro il Maccabi è il presidente Andrea Agnelli il primo a prendere la parola in casa Juventus, bacchettando i suoi, ma confermando Max Allegri sulla panchina: "Serata difficile in un periodo difficile - le sue parole a Sky -. Sicuramente uno dei più complicati da quando sono presidente. Sono qui per assumermi le mie responsabilità, perché provo vergogna e rabbia per quello che sto vedendo. Il calcio però è uno sport di squadra, si gioca e si perde tutti insieme e da questo dobbiamo ripartire. Fiducia in Allegri? Assolutamente, è una questione di gruppo, non di un solo uomo".

Agnelli ha proseguito provando a dare la carica per i prossimi appuntamenti: "Abbiamo 9 partite in 30 giorni e dobbiamo posizionarci bene, la seconda parte della stagione dovrà vederci protagonisti. Analogie con il ritorno di Capello al Milan? Ricordo anche grandi ritorni di allenatori, come quello di Lippi. È un problema di atteggiamento generale, abbiamo giocato tante partite con squadre abbordabili sulla carta, ma che non si sono dimostrate tali. Dobbiamo provare vergogna e chiedere scusa ai tifosi, che fanno fatica a girare per strada. Dobbiamo raggrupparci, perché le qualità per uscirne le abbiamo tutte. 

La conferma di Allegri non è legata all'onerosità del suo contratto: "Non può essere colpa dell'allenatore se non riusciamo a vincere un tackle. Faccio fatica a pensare a un cambio in corsa, lui rimarrà, i conti la Juve li fa sempre a fine anno. C'è un gruppo di 80-90 persone che deve ritrovare la propria identità e ritrovare le proprie qualità".

Poi si è parlato anche di mercato: "Svenduto il futuro? A volte è giusto andare altrove se non si riesce a emergere (il riferimento è, tra gli altri, a Kulusevski, ndr). Abbiamo ragazzi che rappresentano il presente e il futuro, penso a Soulé, Fagioli, ma anche allo stesso Dusan che è stato un grande investimento. 

Su un eventuale ritiro, deciderà esclusivamente Allegri: "La gestione spetta sempre all'allenatore. Leader? Ci sono sia tra i giocatori, sia nello staff. Oggi stiamo vivendo un periodo di alchimia negativa, che ci porta ad essere arrabbiati e a provare vergogna. Dobbiamo riuscire a mettere insieme un filotto di partite per uscirne".

Juve, i tifosi votano per l'esonero: #Allegriout in tendenza su Twitter

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