Tocca tornare, tocca riprovarci. Questo devono aver pensato - dopo aver giustamente festeggiato la vittoria - Fabiola Conti, Roberto Delorenzi, Camilla Magliano e Marcello Ugazio. I primi due vincitori della Limonextreme Skyrace, gli altri due della sua versione Vertical. Ai magnifici quattro protagonisti assoluti del SuperSaturday di Limone sul Garda - una vera e propria festa di fine stagione della corsa sui sentieri - è mancata solo la (ulteriore) soddisfazione di ritoccare i record sulla distanza nelle due prove in programma (un buon motivo per… ritornare appunto!), per la prima volta andate in scena una dopo l’altra - prima la Vertical, poi la Skyrace - per una sequenza di emozioni senza soluzione di continuità, al termine della quale l’evento Limonextreme ha assegnato il primo Team Awards, l'inedito "mundialito" per squadre commerciali vinto dalla formazione sovrasocietaria Skyrunning Community davanti alle corazzate SCARPA e Pegarun.
Sono stati proprio Delorenzi e Conti, vincitori della Skyrace da 22 chilometri e 2052 metri di dislivello positivo a trascinare alla vittoria il Dream Team Skyrunning Comunity, completato da Gianluca Ghiano, Daniele Felicetti (rispettivamente ottavo e quattordicesimo) e da Martina Cumerlato, quest’ultima preceduta sulla linea del traguardo di Lungomare Marconi nella Skyrace solo dalla vincitrice e compagnia di squadra Conti, protagonista di un trionfale ritorno alla vittoria dopo il grave infortunio che aveva tenuto la campionessa milanese per l’intera estate lontana dal gradino più alto del podio dopo i successi della primavera. A Fabiola ed agli altri tre vincitori individuali del prestigioso evento dell’Alto Garda (tra Skyrace e Vertical) è mancata come detto solo la ciliegina del record sulla distanza.
Per quanto riguarda la Skyrace, Conti ha chiuso la sua prova vincente in due ore, 59 minuti e 16 secondi, vale a dire a due tre minuti e 53 secondi dal primato fissato un anno fa da Denisa Dragomir (quest’anno assente) in due ore, 55 minuti e 23 secondi. Risale a dodici mesi fa anche il record maschile di Nadir Maguet. Presente, ma solo in veste di spettatore… interessato, il campione valdostano aveva completato la distanza in due ore, 23 minuti e tre secondi. Delorenzi ha provato a fare la differenza, ma il suo tempo finale (e vincente) di due ore, 25 minuti e 43 secondi è rimasto a due minuti e 40 secondi dall’asticella fissata da Nadir in due ore, 23 minuti e tre secondi.
In qualche modo a lungo minacciati dalle due prime punte di Skyrunning Community nella Skyrace, i record assoluti sono invece rimasti decisamente fuori dalla portata nella Vertical, prova finale del VK Open Championship by ISF (International Skyrunning Federation), gara nella quale si correva solo per la vittoria individuale sulla rampa che - in tre chilometri e 700 metri di sviluppo - copre un dislivello positivo di 1080 metri. Marcello Ugazio si è imposto tra gli uomini in 37 minuti e 50 secondi, ad un minuto e 48 secondi dal primato monstre di Rémi Bonnet che infatti resiste dal 2018. Tra le donne, Camilla Magliano si aggiudica il gradino alto del podio in 47 minuti e 23 secondi, in altre parole quattro minuti e 40 secondi sopra il primato 2021 della specialista austriaca Andrea Mayr (42 minuti e 43 secondi).
Bagarre doveva essere e bagarre è stata nella Skyrace andata in scena sul collaudato e suggestivo tracciato dell’Alto Garda da 22 chilometri e 220 metri, con 2052 metri di dislivello positivo. Pronti, via e l’eritreo Petro Mamu e l’italiana Fabiola Conti hanno subito provato a fare la differenza sui 1100 metri della prima ripida salita che ha portato i 230 skyrunners al passaggio-chiave di Punta Larici: una vertical… dentro una sky!
Al maschile, nelle posizioni di testa anche il ruandese Jean-Baptiste Simukeka e l'elvetico Delorenzi, mattatore dei recenti Mondiali Skyrunning della Val d’Ossola del secondo fine settimana di settembre con l'oro nella disciplina Sky (alla Veia Skyrace) e quello nella combinata che sommava i risultati della Sky stessa e della Vertical (Rampigada Vertical).
Al femminile, tutte all’inseguimento di una scatenata Fabiola Conti, ad iniziare dalla piccola keniana Ether Waweru e dalla polivalente austriaca Stephanie Kroellm skyrunner e scialpinista di vaglia. I piazzamenti di vertice non sono cambiati ai 2052 metri del GPM di Monte Carone, che divide l'Alto Garda bresciano dalla trentina Val di Ledro. Gli atleti lo hanno raggiunto dopo aver "scalato" la ripida via militare (duecentocinquanta gradini scavati nella roccia) che ne risale un stretto camino roccioso lungo il versante sud, realizzata negli anni della Grande Guerra come opera di difesa nel caso di un tentativo di sfondamento nemico verso la Pianura Padana in questo settore.
Nel pieno rispetto della tradizione della Limonextreme, a decidere la supertecnica sky bresciana è stata la funambolica discesa, lungo la quale il ticinese Delorenzi ha superato Mamu (in evidente crisi dopo una prima parte di gara... fin troppo arrembante), per poi - ormai lanciatissimo -mettere nel mirino e raggiungere Simukeka, fino a precederlo di cinque secondi in uno sprint finale senza storia.
Luca Del Pero ha poi completato il podio, chiudendo terzo a tre minuti ed otto secondi dal vincitore. Nella top five anche Petro Mamu, che ha tenuto duro, salvando per soli undici secondi il quarto posto dal rush finale di Anders Haga, mentre solo dodici secondi hanno impedito a Daniel Antonioli (sesto) di battere il norvegese e di mettersi direttamente in scia ai compagni di squadra del Team SCARPA Del Pero e Mamu.
"Sono partito al mio ritmo, ho lasciato andare via Mamu e Simukeka che hanno attaccato già alla prima salita. Arrivati nei saliscendi della parte centrale mi sono accorto di stare veramente bene. Ho continuato del mio passo, inizialmente con Ghiano e Del Pero. Poi sono riuscito a staccarli. Lungo il percorso mi dicevano che stavo recuperando terreno sui primi due. All'attacco dell'ultima salita ho visto Mamu un po' piegato, probabilmente per aver tirato un po' troppo ad inizio gara, non so bene. In discesa ho visto Simukeka davanti, ho attaccato, l'ho recuperato ed abbiamo fatto il resto della discesa insieme. Alla fine mi è andata bene e l'ho spuntata allo sprint finale. Sono davvero molto contento dei miei risultati recenti. La stagione non è ancora finita, ci sono i Mondiali in Thailandia a novembre. Mi sento bene, sono in forma: speriamo vada bene anche là!" (Roberto Delorenzi)
Tra le donne, la leadership di Fabiola Conti non è mai stata in dubbio. La skyrunner milanese (trentesima della classifica assoluta) ha preceduto di dieci minuti esatti la sua occasionale compagna di squadra Martina Cumerlato. Solo sfiorato al maschile, il tris del Team SCARPA nella parte bassa della top five è riuscito tra le ragazze, grazie al terzo posto di Sandra Sevillano Guerra (dodici minuti e 49 secondi il ritardo della spagnola, ambassador del team Millet), al quarto della già citata austriaca Stephanie Kroell (che replica l'identico piazzamento a piedi del podio del 2021!) ed al quinto della veneta Giulia Pol.
"Un risultato inatteso, anche perché arrivavo da un infortunio abbastanza grave. Sono contenta della mia prestazione ed anche di quella dei miei compagni di Skyrunning Community, squadra tirata su dal nostro capitano Delorenzi, che ha anche vinto la sky maschile: quindi direi un ottimo manager! Peccato per la foschia, la visibilità non era ottimale ma avevo già fatto questa gara l'anno scorso (terzo posto alle spalle di Denisa Dragomir e Johanna Astrom, ndr), quindi la conoscevo abbastanza bene. Percorso sempre bellissimo, sia la prima salita che il tratto a metà gara sui gradini, che sono molto tosti. E poi anche la discesa finale, soprattutto il suo primo tratto, su sentiero molto tecnico. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, che mi è rimasta sempre vicino nel periodo dell'infortunio. E poi anche al Corpo degli Alpini, al quale appartengo e del quale oggi (sabato 15 ottobre, ndr) ricorre il 150esimo anniversario della fondazione. Sono orgogliosa di dedicargli la vittoria!" (Fabiola Conti)
Il clima di grande festa sportiva, iniziato con le due gare della mattinata e proseguita poi con le premiazioni del pomeriggio, è poi culminato nel party di fine stagione al quale il popolo dello skyrunning - dopo l'annullamento in toto dell'evento Limonextreme due anni fa a causa della pandemia - aveva dovuto rinunciare anche in coda alla vertical ed alla sky del ritorno nel 2021, a causa delle perduranti restrizioni da emergenza sanitaria. Il superparty limonese di fine stagione ha finalmente ritrovato diritto di cittadinanza quest'anno ed in questa particolare occasione, se così possiamo dire - uno specialissimo Team Award se lo è aggiudicato la scatenata "formazione sovranazionale" composta dall'instancabile ruandese Jean-Baptiste Simukeka, dai nostri Daniel Antonioli e Martina Cumerlato, dall'austriaca Stephanie Kroell e da Lucie Marsanova from Brno, Repubblica Ceca: tutta gente da podio e comunque da top ten nella Skyrace. Infaticabili sui sentieri come sulla pista da ballo!
Tornando seri, ultima di dieci prove che spaziavano dalla Cina al Brasile, la finalissima VK OPEN Championship by ISF ha incoronato il cileno Nicolas Lasen Pingel e la slovena Mojca Koligar. Nella vertiginosa prova only-up di Greste de la Mughera, il campione italiano FISky di specialità Marcello Ugazio (e medaglia d'argento mondiale alla Rampigada!) ha messo in fila la concorrenza nazionale ed internazionale, imitato tra le donne da Camilla Magliano, lei pure piemontese ed ora in procinto di difendere i colori della Nazionale ai Mondiali di corsa in montagna e trail, in programma dal 3 al 6 novembre a Chiang Mai, in Thailandia, dove Camilla verrà schierata nella prova di Short Trail insieme a Fabiola Conti.
Un’ottantina gli skyrunners al via della gara. Bagarre fin dalle prime centinaia di metri della gara, in uscita dal centro abitato di Limone sul Garda, tra l’italiano Marcello Ugazio (Team SCARPA) e lo sloveno Luka Kovacic (Dynafit/Red Bull). I due si sono controllati sino alle ultime battute, quando Ugazio è riuscito a cambiare passo ed a vincere in 37 minuti e 50 secondi, precedendo di nove soli secondi l’avversario. Terzo gradino per il promettente piemontese Andrea Rostan (Team La Sportiva, 39 minuti e 24 secondi il suo finishing time) che ai Mondiali thai di corsa in montagna farà parte del quartetto stellare per la prova only-up, insieme ad Henri Aymonod, Cesare Maestri e Xavier Chevrier! Completano la top five di giornata a Limone Armin Larch e Manuel Da Col.
"È stata la mia prima vittoria qui al Vertical Greste de la Mughera, però l'avevo già corsa nel 2021 (sesto al traguardo, ndr), quindi il percorso lo conoscevo. Mi piace molto, anzi ne sono innamorato. Ho vinto giocando di tattica. Gara tiratissima fin da subito. Il percorso è molto vario perché ci sono un po' di piano, un po' di salita corribile, poi più ripida, da camminare ed anche diversi passaggi tecnici. A me piacciono molto queste continue variazioni di ritmo. Sono però molto forte soprattutto sul ripido ed infatti ho approfittato proprio di un tratto 'verticale' per riuscire a staccare Kovacic". (Marcello Ugazio)
Al femminile, ultimo test pre-mondiali thai superato a pieni voti da Camilla Magliano (Team Salomon) che ha vinto stoppando il cronometro sul tempo di 47 minuti e 23 secondi (ventesima della classifica assoluta), staccando nettamente due atlete del Team SCARPA: Mojca Koligar (seconda come nel 2021, ad un minuto e sei secondi) e la friulana Dimitra Theocharis (52 minuti e 26 secondi). Top five per la francese Charlotte Cotton (Agrupacion Deportiva Maraton) e l’italiana Martina De Silvestro, a completare un altro tris SCARPA nella top ten.
"Gara molto tirata ma per fortuna sono sempre stata in testa. All'inizio dietro di me c'era la Koligar ma ad un certo punto mi sono girata e non l'ho più vista, quindi mi sono - diciamo così - rilassata! Le condizioni erano ideali, però c'era tanta umidità: abbiamo fatto tutti una gran sudata! Il tracciato è stupendo, ci avevo già corso in passato (terza nella VK 2018 ma anche quinta l'anno scorso nella sky). Si correva al tramonto e lo spettacolo delle luci sul lago era molto suggestivo. Oggi poca visibilità purtroppo, ma il percorso rimane incredibile!" (Camilla Magliano)