L'ANALISI

Napoli sempre più padrone: numeri da record e un Osimhen scatenato

Il nigeriano regala l'undicesima vittoria di fila agli azzurri: prima volta dal 1986. Terza vittoria esterna con una big

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È tornato dopo l'infortunio muscolare rimediato contro il Liverpool. Rientro graduale, si ipotizzava, per non rischiare di perderlo ancora e per l'ottimo rendimento, là davanti, di Raspadori e Simeone. Ma Victor Osimhen aveva voglia di riprendersi subito il ruolo da protagonista: tre gol consecutivi dal ritorno in campo, prima contro Ajax e Bologna dove è entrato dalla panchina e poi contro la Roma all'Olimpico da titolare. Un gol pesantissimo, che ha sbloccato una sfida inchiodata sullo 0-0 e regalato al Napoli l'undicesima vittoria di fila tra campionato e Champions League (per la prima volta dal settembre 1986 con Ottavio Bianchi in panchina).

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Un Napoli che in tante uscite ha regalato spettacolo, come spettacolare è stata la rete di Osimhen - quinta stagionale nonostante quattro partite saltate in Serie A e due in Champions - ma anche un Napoli concreto, come quello visto contro la Roma, cui basta un gol dopo averne segnati 20 nelle ultime cinque partite. Per la vetta sempre più solitaria e un +3 sulla seconda, il Milan, oltre a uno zero nella casella partite perse, unica squadra in Serie A. Quella ottenuta contro la Roma è la terza vittoria esterna contro una grande, dopo Lazio e Milan. Un'altra prova di forza degli uomini di Spalletti, che non hanno subito un tiro in porta dai giallorossi. Il Napoli è rimasto imbattuto nelle prime sei trasferte in Serie A - cinque vittorie e un pareggio - per la seconda stagione consecutiva, come non gli accadeva dal biennio 1986/87-1987/88.

"I titoli non si vincono dopo 11 partite, si vincono a maggio o a giugno. Dobbiamo mantenere i piedi per terra. Zero presunzione o atteggiamenti da fenomeni", ha detto nel dopo partita Luciano Spalletti, gettando acqua sul fuoco dell'entusiasmo. Spalletti che infrange il tabù Mourinho: lo ha battuto per la prima volta dopo sei tentativi, il primo dei quali nel 2008 quando perse la Supercoppa italiana. Lo stesso Osimhen ha piedi ben saldi a terra: "Dove può arrivare questo Napoli? Non ci voglio pensare, ragioniamo di partita in partita e vedremo dove possiamo arrivare". Ma questo Napoli vola e non si pone limiti.

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