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Juve-Allegri, i conti non tornano: c'è sempre Conte all'orizzonte

Il tecnico toscano già fuori dalla Champions e lontanissimo dalle prime in campionato. Il quarto posto è il diktat, ma Agnelli pensa all'ex da cui cominciò tutto...

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I conti, ha ribadito anche di recente Andrea Agnelli, si faranno alla fine, ma che qualcosa, al momento, non torni, non è davvero difficile da comprendere. L'Allegri-bis, archiviato una stagione fa alla voce anno di transizione - e senza successi - e culminato con un quarto posto stiracchiato in campionato, potrebbe arrivare al capolinea già nel prossimo giugno quando, con ancora due anni di contratto davanti, il tecnico toscano potrebbe essere salutato per far posto a un nuovo allenatore. Nuovo, in realtà, è una parola molto grossa, perché nei pensieri del presidente bianconero, per la verità nemmeno lui saldissimo al suo posto, c'è un nuovo ritorno al passato che conduce dritto ad Antonio Conte, l'uomo da cui cominciò l'ormai terminato ciclo bianconero dei nove scudetti consecutivi. 

Ma andiamo con ordine. I conti si faranno alla fine significa, senza possibilità di sbagliare, che Max Allegri dovrà necessariamente raggiungere i residui obiettivi stagionali. Il che, ovviamente, vuol dire minimo quarto posto in campionato - la mancata qualificazione in Champions rappresenterebbe un danno economico che la Juve attualmente non può permettersi -, la conquista e poi eventualmente la vittoria dell'Europa League e una Coppa Italia da onorare al meglio, anche in questo caso possibilmente con il successo finale. Obiettivi, tutti, affatto semplici, ma che la dirigenza bianconera, che tra lo scorso gennaio e l'estate ha speso molto per rinforzare la squadra, considera alla portata se non addirittura doverosi. 

Questo, e solo questo, potrebbe forse salvare la panchina di Allegri che, dal canto suo, non farebbe troppi drammi visto il contratto da 7 milioni netti più bonus che lo lega alla Juve fino al 2025. D'altra parte Antonio Conte, non esattamente entrato nei cuori dei tifosi del Tottenham e in scadenza con il club londinese, sarebbe, dicono, felice di tornare a Torino dove ritroverebbe in qualche modo le condizioni del suo primo approdo sulla panchina bianconera. Vale a dire, squadra da rifondare dopo due anni che peggiori non sarebbero potuti essere e tutto il credito del mondo da parte di una tifoseria che sarebbe pronta a perdonarlo dopo la parentesi interista. 

Parentesi che, per esempio, Agnelli ha già dimenticato al pari del durissimo litigio tra i due di qualche anno fa. Ovviamente anche il ritorno di Antonio Conte non sarebbe indolore: il tecnico salentino guadagna a Londra la bellezza di 17 milioni di euro netti a stagione. E' sì in scadenza a giugno, ma, pur avvicinando l'eventuale proposta della Juve, difficilmente scenderà alla "quota Allegri". Non basta: Conte dà, ma Conte pretende. Il che, in altre parole, significa che il mercato dovrebbe e dovrà essere nuovamente oneroso. Il tutto, magari, dopo aver mancato la qualificazione alla prossima Champions, introiti annessi, e con qualche pendenza che potrebbe derivare dall'inchiesta sulle plusvalenze ancora in corso. Insomma, Conte c'è, è l'ombra lunga alle spalle di Allegri, ma ancora è poco più che un pensiero. Domani, poi, chissà.