Nessun dubbio, nessuna discussione: Max Verstappen mette a segno dalla pole la quattordicesima vittoria stagionale, staccando Schumacher e Vettel che aveva eguagliato sette giorni fa ad Austin. Sul podio salgono con il bi-campione del mondo Lewis Hamilton e Sergio Perez, mentre quarto si classifica un deludente George Russell. Mai quanto la Ferrari, che non riscatta la performance sottotono delle qualifiche e chiude quinta con Carlos Sainz e sesta con Charles Leclerc, entrambi lontani da Mercedes ed a maggior ragione Red Bull.
Ancora una dimostrazione di superiorità di Max Verstappen e della Red Bull nel terzultimo atto di un Mondiale che il pilota olandese ed il team austriaco (che ha appena perso il proprio fondatore e ispiratore Mateschitz) ha dominato con un crescendo impressionante, dopo aver riordinato le idee in seguito al bruciante avvio ferrarista. Non si tratta insomma solo di mettere in risalto l'ennesimo record: quattordici vittorie "contro" le tredici di Schumacher nel 2004 e di Vettel nel 2013 e altre due occasioni (Brasile e Abu Dhabi) per fare un altro passo - o forse due! - nella storia.
SuperMax respinge l'assalto delle Mercedes al via e si invola indisturbato ma senza strafare, di fatto gestendo la "carica" iniziale di Hamilton, poi nemmeno più quella. Lewis alla lunga è costretto a mollare la presa, finendo sotto minaccia da parte di Perez, ed allora Verstappen sembra quasi sul punto di voltarsi indietro per vedere se sia mai rimasto qualcuno alle sue spalle... Non ci sarebbe stato nulla da fare per le Mercedes, anche con scelte diverse a livello di pneumatici. Implacabile come si conviene ad un campione della sua classe, Vestappen non ha riguardi nemmeno per l'idolo locale (e suo compagno di squadra) Sergio Perez che d'altra parte non riesce a chiudere un'altra doppietta per la Red Bull, rimanendo dietro alla Mercedes di Hamilton fin sul traguardo, impossibilitato ad affondare i colpi. Unico acuto di Checo la prontezza nell'approfittare della bagarre tra le Mercedes nelle prime tre curve per saltare almeno quella di Russell. La corsa di George per un risultato di assoluto rilievo finisce in pratica lì, con il "lungo" inglese un po' appannato in questo finale di stagione (vedi anche lo speronamento a Sainz al via di Austin) rispetto soprattutto ad Hamilton. Red Bull e Mercedes in ogni caso irraggiungibili per la Ferrari: tanto in qualifica quanto in gara. Sainz e Leclerc hanno provato a farsi largo al via ma hanno solo rischiato di danneggiarsi a vicenda. Poi più nulla o quasi, per l'intera durata del GP che segna uno dei punti più bassi del Mondiale rosso peraltro tutto in discesa, o per meglio dire in calando: l'ultima vittoria risale ormai a tre mesi fa in Austria. E già allora la corsa al titolo era largamente compromessa.
Nella classifica generale, la vittoria di Mexico City proietta Verstappen a 416 punti. Perez lo segue (si fa per dire) a quota 280. Il messicano controsorpassa Leclerc che limita i danni con un sesto posto (nel suo GP numero 300) al quale è impossibile trovare un senso diverso. Russell è quarto a 231, inseguito a 216 da Hamilton che mette la Freccia (d'argento...) su Sainz, lasciando allo spagnolo l'ingrato compito di chiudere il sestetto dei tre top teams a quota 212. Se non altro, Norris è lontano 101 ormai incolmabili punti!
Nel Mondiale Costruttori (Red Bull già campione, 696 punti attualmente), Ferrari accusa un parziale messicano di 18 punti contro i 31 della Mercedes, che raggranella anche il punto-bonus del giro veloce in gara di Russell. Scendono a quaranta i punti i vantaggio della Scuderia di Maranello sulla Casa di Stoccarda: 487 a 447. Il secondo posto tra i Costruttori è peraltro lì da cogliere, a patto di non ripetere ad Interlagos ed a Yas Marina la deludente performance di Mexico City. Ben più aperta la sfida tra Alpine e McLaren per la quarta piazza: sette soli punti (153 a 146) dividono il team bleu da quello... papaya. Il Messico è stato però favorevole alla McLaren che ha... doppiato Alpine: otto punti a quattro. Grazie alla prestazione bella e volitiva di Ricciardo (speronamento a Tsunoda a parte) ed all'ennesimo ko per noie meccaniche della concorrenza, che ancora una volta ha colpito Alonso...
LA GARA
Verstappen scatta con la fionda e prende subito il comando, mentre Hamilton attacca Russell e lo supera. Ne approfitta anche Perez per guadagnare la terza posizione, mentre è bagarre tra i due ferraristi, ma Sainz tiene duro. Perde un paio di posizioni Bottas: da sesto in griglia ad ottavo nei primi giri, dietro ad Alonso. Molti duelli in pista ma pochi sorpassi nei primi dieci dei settantuno giri in programma: Verstappen davanti ad Hamilton, Perez, Russell, Sainz, Leclerc, Alonso, Bottas, Ocon e Norris. In testa, Verstappen gestisce con estrema regolarità nei passaggi e senza affanno la pressione delle Mercedes e del suo compagno di squadra Perez, mentre le Ferrari perdono inesorabilmente terreno, non sembrano aver “svoltato” rispetto alle deludenti qualifiche e sono al momento fuori dalla caccia al podio, oltretutto con Leclerc in difficoltà a tenere il passo di Sainz.
Cinque secondi di penalità a Gasly per aver forza Stroll fuori dalla pista ad inizio gara. Il canadese di Aston Martin rientra ai box al 18esimo giro, passando dalle intermedie ad un treno di soft. Perez ai box al giro 24, da rosse a gialle ma qualche secondo perso nell’operazione (problemi con la posteriore destra). Verstappen dentro al giro 25: anche per lui intermedie. Max rientra davanti a Sainz! Leclerc da rosse a gialle al 29esimo giro, Hamilton il giro dopo: da intermedie a dure. Poi tocca Sainz che passa alle intermedie ma perde un secondo per un problema con la posteriore destra. Al comando Russell che non si è ancora fermato. Russell rientra al 34esimo giro e monta un treno hard. Metà gara: Verstappen precede Hamilton, Perez, Russell. Alonso e Bottas (che non sono ancora rientrati) davanti alle Ferrari di Sainz e Leclerc.
Red Bull da soft a intermedie, Mercedes da intermedie a hard. Perez all’inseguimento di Hamilton, Sainz passa Alonso al 41esimo giro, il due volte iridato subito dopo ai box. Via radio i piloti Mercedes si lamentano entrambi della scelta del team di montare a mescola meno performante. Al 50esimo passaggio Verstappen “gestisce” Hamilton, Perez e Russell. Più staccati Sainz e Leclerc, poi le Alpine di Alonso e Ocon, mentre Bottas e Norris chiudono la top ten. Contatto tra Tsunoda e Ricciardo al giro 52. Ad avere la peggio è il giapponese che esce di pista, poi torna ed è costretto ad abbandonare. Dieci secondi di penalizzazione per l’australiano della McLaren che nel frattempo (con le soft) supera sia Bottas che il compagno di squadra Norris, salendo in nona posizione. Ocon e Ricciardo passano Alonso (in difficoltà) a dieci giri dal termine, poi l’australiano si mette dietro anche la Alpine di Ocon. Daniel grande protagonista nel finale del GP, al netto della penalizzazione sul suo tempo finale di gara… Alonso si ferma con problemi alla power unit al 65esimo giro: Virtual Safety Car.
Non succede più nulla: Verstappen centra la quattordicesima vittoria del 2022 davanti ad Hamilton e Perz. Quarto è Russell, Sainz quinto davanti a Leclerc che deve accontentarsi di chiudere in sesta posizione il suo 300esimo GP. Ricciardo guadagna con un rush finale tutta sostanza i dieci secondi che gli servono per rimanere davanti ad Ocon e chiudere settimo davanti al francese, al compagno di squadra Norris (evento piuttosto raro quest'anno) ed a Valtteri Bottas che aggiunge un punto alla causa Alfa Romeo nel testa a testa con Aston Martin per il sesto posto Costruttori: 53 punti per il team italoelvetico contro i 49 della "verdona".