MOTOGP

Missione Valencia per Bagnaia, Quartararo da "o la va o la spacca"

 Il ducatista è davvero ad un passo dall'impresa di portata storica

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Passaggio di consegne a tutta velocità sull'asse Formula Uno-MotoGP o meglio Mexico City-Valencia: la lingua è sempre il castigliano ma la speranza (fondatissima) è quella che la traduzione in italiano sia efficace e che nell'albo d'oro della premier class al "Diablo" Quartrararo succeda il diavolo rosso Bagnaia. Dopo Verstappen, tocca al ducatista fare la storia, provando a diventare il primo campione del mondo italiano in sella alla Ducati tredici anni dopo l'ultimo titolo di Valentino Rossi (con Yamaha, naturalmente), l'ultimo dei nostri a riuscire nell'impresa.

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Le differenze superano largamente le analogie ma la sostanza resta quella: scrivere una pagina di storia, anzi un intero capitolo. Quattordici vittorie in venti GP per Verstappen in Formula Uno, sette per Bagnaia alla vigilia del ventesimo e ultimo atto del Motomondiale al "Ricardo Tormo" di Valencia.

SuperMax doppia Pecco insomma, eppure - al di là degli ultimi eventuali ritocchi verso l'alto di entrambi ai rispettivi ruolini di marcia -  il filo sottile ma solidissimo (anzi per sua stessa natura imperituro) della storia è ben presente. Al netto delle insidie di una "resa dei conti" da tutto in un fine settimana, Bagnaia ha tra le mani un prelibatissimo frutto che è lì da cogliere sotto la bandiera a scacchi di un GP che - nei primi vent'anni della sua storia - ha sì visto Yamaha mettere a segno sei vittorie (la più recente con Morbidelli nel 2020)  contro le quattro di Ducati (Honda batte entrambe con nove, la più recente tre anni fa con Marquez) ma nessuna - nel bottino valenciano della Casa di Iwata - a firma Quartararo, peraltro a fronte del successo di Bagnaia dodici mesi fa.

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Come detto, il Diablo a Valencia non ha mai vinto (nemmeno nelle classi minori), ma  dei venticinque punti del primo posto ha inderogabilmente bisogno, se vuole provare a ribaltare le sorti di un Mondiale che per il nizzardo appare del tutto compromesso. perché anche in quel caso a Bagnaia potrebbe accontentarsi di racimolare un paio di punti, quelli che spettano al quattordicesimo classificato. Sono proprio queste le insidie dalle quali il binomio Bagnaia-Ducati deve tenersi lontano e deve temere come la peste. Sarebbe stato ovviamente meglio chiudere i conti nella tournée overseas (e specificatamente in Malesia) e poi presentarsi in Spagna in modalità "red carpet", al riparo da imprevisti dell'ultima ora o dell'ultimo giro.

La stagione che sta per raggiungere i titoli (iridati) di coda ha invece raccontato un'altra storia: se Verstappen (per riprendere il collegamento con la Formula Uno) ha infilato le marce in rapidissima successione dopo qualche... vuoto di potenza iniziale, Pecco ha da parte sua tardato ad ingranare o per meglio dire ha trovato la quadra vincente solo al termine di  una primavera a corrente alternata. Percorsi diversi per un unico approdo. Noi incrociamo le dita, voi (Bagnaia e Quartararo) incrociate le traiettorie: senza esagerare, però!

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