Nel 2020 non sembrava esserci un gran rapporto tra Federico Cherubini, che ambiva al ruolo di direttore sportivo della Juve (carica assunta nell'estate del 2021), e Fabio Paratici, ai tempi dirigente in carica. Lo si intuisce dagli appunti scritti da Cherubini sul diario ritrovato dai finanzieri durante una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta Prisma e di cui Repubblica fornisce alcuni stralci. "Libro nero FP (Fabio Paratici, ndr)" è l'intestazione e al suo interno l'attuale ds bianconero riporta il suo parere sul dirigente del quale voleva prendere il posto: "utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali" che danno "beneficio immediato" ma poi portano a un "carico ammortamenti" per il futuro.
La gestione Paratici è vista in modo critico da Cherubini: "Giudizi e valutazioni cambiano ogni giorno", "Piano recupero bilancio disastroso, -forma +sostanza", "Come siamo arrivati qui?", "Acquisti senza senso", "fuori portata (Kulusevski??)", "distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero...".
"PLUSVALENZE OPERAZIONI CHIAVE" - Il quotidiano romano poi passa a una lettera inviata da Stefano Bertola, uomo dei contratti Juve, al presidente Andrea Agnelli e gli anticipa che il rosso del bilancio 2021 sarebbe stato pesante: "On track ma su una bumpy road. Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza. Speriamo nel vaccino per lo stadio ma è difficile".
LA CONSOB: "CARENZE E CRITICITÀ" - Anche la Consob (organo di controllo del mercato finanziario italiano) parla della Juve, con "carenze" e "criticità" nei bilanci 2020 e 2021. Si citano 15 scambi di giocatori che sarebbero stati sopravvalutati in "operazioni incrociate" con altre società. Ma Cherubini sottolinea come non esista un algoritmo, un criterio per definire un valore oggettivo di un calciatore. La Consob allora fa notare come, per esempio, Arthur e Pjanic vengano valutati nello scambio col Barcellona 29% e 40% in più dei valori riportati da Transfermarkt. Non solo, parlando della manovra stipendi la Consob sottolinea: "Si osserva un modus operandi singolare con la società che firma e fa firmare accordi con i propri dipendenti e poi giudica quegli stessi accordi come irrilevanti". La Juve, come da comunicato di qualche giorno fa, è convinta di "aver operato nel rispetto delle leggi. I rilievi di Consob si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni delle regole contabili giudizi e valutazioni che Juventus non condivide".