Andrea Masiello non sarà in campo sabato contro il Bari. Dopo le minacce e gli insulti rivolti al difensore via social, il Sud Tirol ha deciso di risparmiare la trasferta al calciatore, che sarebbe tornato per la prima volta a Bari 11 anni dopo l'autogol in un derby con il Lecce, episodio finito al centro dello scandalo calcioscommesse. Masiello, che ammise di aver fatto apposta a segnare nelle propria porta, venne squalificato per 2 anni, 5 mesi e 15 giorni in ambito sportivo, mentre dal punto di vista penale venne condannato a 22 mesi più il versamento di soldi per la costruzione di un campo di calcetto.
La tensione per Bari-Sudtirol rischiava di essere insostenibile per Masiello e per la squadra e, dopo che anche le autorità hanno manifestato preoccupazione per motivi di ordine pubblico, il club ha preferito risparmiare al calciatore una partita ad alto rischio. Una volta scontata la squalifica per lo scandalo calcioscommesse, Masiello ha ripreso a giocare con l'Atalanta nel gennaio 2015 e poi ha anche militato nel Genoa, ma mai prima il 36enne difensore si era trovato ad affrontare una trasferta a Bari.
L'AMMISSIONE DI MASIELLO: "FECI AUTOGOL APPOSTA"
Dopo averlo più volte negato Masiello, in una nota inviata al pm nel marzo 2012, ammise di aver fatto apposta autorete. “Voglio aggiungere - scrisse l’ex difensore del Bari ai magistrati che indagavano sul calcioscommesse - che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter, quindi, ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro". Per la combine l’allora giocatore del Bari aveva intascato, secondo la Procura, 50mila euro mentre i suoi amici scommettitori arrestati con lui avrebbero ricevuto durante un incontro in un hotel di Lecce 180mila euro da un faccendiere.