Scusate il ritardo! Ripreso il volante della sua RB18 da Liam Lawson, Max Verstappen ha subito colmato il gap con la concorrenza, siglando il miglior tempo nella seconda sessione di prove libere del GP di Abu Dhabi, per diversi motivi ben più suggestiva della prima. Il campione del mondo ha inflitto 341 millesimi di secondo alla Mercedes, che aveva dominato nel primo pomeriggio di Yas Marina, e per la precisione alla W13 di George Russell. Tra il vincitore del recente GP del Brasile ed il suo compagno di squadra Hamilton (miglior tempo nelle FP1) si infila Charles Leclerc che conferma il terzo tempo iniziale, a 453 millesimi da Verstappen, con un ritmo-gara al momento piuttosto deludente. In pista dopo avere ceduto la sua F1-75 a Robert Shwartzman, Carlos Sainz è da parte sua sesto a 796 millesimi dalla vetta, subito alle spalle di Sergio Perez.
"Why are we so slow?" L'allarme lo lancia Leclerc via radio (ormai va di moda così) nelle battute minuti finali del secondo turno di prove di Yas Marina, vale a dire nella fase dedicata alla ricerca del passo-gara in vita del sipario stagionale in abito lungo di domenica sera. Ancora lavoro da fare quindi per la Scuderia, in vista della difesa di quei diciannove punti di vantaggio sulla Mercedes nel Mondiale Costruttori. Molto meglio è andata nel "time attack" che vede le Rosse accreditate di maggiori chances di dare battaglia a Red Bull ed alla stessa Mercedes nella caccia all'ultima pole position del 2022. Davanti a tutti però c'è Verstappen che - incurante dell'handicap di un'intera ora di prove sulla concorrenza, stacca il miglior tempo e poi ribadisce anche in configurazione-gara la supremazia dei Tori. In agguato c'è però la super-Mercedes di San Paolo, che anche ad Abu Dhabi sembra in grado di ingaggiare Red Bull e Ferrari per pole position e vittoria nel GP di Abu Dhabi. Russell chiude la prima giornata (anzi la serata) del weekend conclusivo a poco più di tre decimi da Verstappen, Hamilton è quarto alle spalle di Leclerc che fa il bis del terzo tempo del primo turno prima del radio-interrogativo finale. Sono Perez e Sainz a chiudere il lotto dei tre top team del Mondiale, separati tra di loro da ottanta millesimi ma sette decimi pieni lontani dal leader.
Alle spalle del ferrarista spagnolo e del messicano targato RB c'è la coppia Alpine che si ricompone dopo la toccata-e-fuga iniziale di Jack Doohan sulla A522 che l'ex ferrarista saluta dopo questo GP, mentre Valtteri Bottas conferma la sua evidente predilezione per Yas Marina chiudendo con il decimo tempo, a separare le McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris. L'australiano è l'ultimo della lista a portare a termine il turno con un ritardo contenuto entro il secondo dal leader Verstappen, del quale di appresta a tornare ad essere compagno di squadra, anche se "solo" come terzo pilota Red Bull. Nei primi due turni peraltro Daniel sembra in grado di andare a caccia di punti nell'atto finale del Mondiale. Non si tratta solo di chiudere in bellezza il biennio McLaren (culminato nell’inattesa vittoria nel GP d'Italia dello scorso anno) ma di contribuire alla rincorsa del suo attuale team ad Alpine per il quarto posto Costruttori, al momento lontano ben diciannove punti. Missione per la quale il team papaya punta molto (anzi, di più) su Norris che precede in classifica Sebastian Vettel, alle prese con un weekend emotivamente complicato ed in ogni caso unico nel suo genere: l'ultimo nel Mondiale, esattamente un anno dopo l'ex compagno di squadra ferrarista Kimi Raikkonen.
Vettel fa meglio del compagno di squadra Lance Stroll (quattordicesimo). Nella seconda pagina della classifica, non pare in grado di ripetere il suo weekend magico brasiliano Kevin Magnussen che si ferma alla diciottesimo casella, "addirittura" dietro al compagno di squadra Mick Schumacher. Anche per il tedesco, come per il connazionale Vettel, per Nicholas Latifi e per lo stesso Ricciardo, Abu Dhabi rappresenta un capolinea. Perlomeno momentaneo.