Juventus, i 12 anni di Andrea Agnelli: dai trionfi alle dimissioni
Sotto la sua guida il club bianconero ha conquistato 19 trofei e infranto vari record, ma anche attraversato momenti complicati
Dopo 12 anni si chiude l'era di Andrea Agnelli alla guida della Juventus. Eletto presidente il 19 maggio 2010, il nipote dell'Avvocato ha traghettato il club bianconero fuori dal periodo buio post-Calciopoli, portandolo a infrangere svariati record sportivi e conducendolo alla conquista di ben 19 trofei: 9 scudetti consecutivi (3 con Antonio Conte in panchina, 5 con Max Allegri e 1 con Maurizio Sarri), 5 Coppe Italia (4 con Allegri e 1 con Pirlo) e 5 Supercoppe italiane (2 con Conte, 2 con Allegri e 1 con Pirlo).
Vanno ricoardate naturalmente anche le due finali di Champions League, nel 2015 e nel 2017, entrambe perse rispettivamente contro Barcellona e Real Madrid. Sotto la sua gestione è stato inaugurato lo Juventus Stadium, nel 2011, e più di recente il centro sportivo della Continassa. Agnelli verrà ricordato anche per essere stato, insieme ai dirigenti Marotta e Paratici, il presidente capace di portare Cristiano Ronaldo in Italia, con un colpo a sorpresa nell'estate 2018 e con un maxi investimento da 100 milioni di euro per strapparlo al Real Madrid. Tantissime, per altro, le stelle che sono transitate a Torino nei suoi anni: da Tevez a Morata, da Higuain a Dybala, da Pogba a Chiesa, passando per Bonucci, Pjanic, Khedira, Cancelo, Mandzukic, Dani Alves, Evra e molti altri. Alla sua iniziativa si deve anche la nascita della Juventus Women, dominatrice del campionato femminile dal 2017 in poi, e della Juventus Under 23, oggi Juve Next Gen, la prima "seconda squadra" della storia del calcio italiano.
I risultati sportivi sono a lungo andati a braccetto con quelli economici, con un fatturato che è partito da 156 milioni annui arrivando a sfondare il tetto del mezzo miliardo.
L'ormai ex presidente ha dovuto affrontare anche situazioni complicate: prima le indagini sulla gestione dei biglietti dello Stadium e sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta, chiusesi con un'archiviazione, poi il caso Suarez e le presunte pressioni per far ottenere la cittadinanza italiana al bomber dell'Uruguay, anch'esso chiusosi senza intaccare il club, infine l'indagine su plusvalenze e stipendi che ha portato alle dimissioni. In mezzo anche il lancio, tra mille polemiche, del progetto Super League, per cui ha a lungo lottato insieme a Barcellona e Real Madrid e contro la Uefa di Ceferin.
Ora la Juventus si prepara a entrare in una nuova era, proprio alle soglie di quel 2023 in cui festeggerà i 100 anni di gestione della famiglia Agnelli. Chiunque prenderà il posto di Andrea lo farà con la consapevolezza che ripetere il suo periodo d'oro sarà tutt'altro che semplice.