La Procura della Federcalcio - apprende l'ANSA - ha appena aperto un procedimento sulle scritture private tra la Juventus e i suoi calciatori, attraverso le quali, secondo l'ipotesi della Procura della Repubblica di Torino, si sarebbe ottenuto un taglio fittizio degli stipendi e una riduzione dei costi nei bilanci del 30 giugno 2020 e 30 giugno 2021 omettendo la posizione debitoria nei confronti dei tesserati. La procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, aveva ricevuto nei giorni scorsi dai magistrati torinesi gli atti relativi alle indagini sulle plusvalenze della società bianconera, il cui Cda si è dimesso ieri.
Su questo fronte, l'indagine della Procura federale è stata dunque già avviata non essendo materia compresa nel procedimento della giustizia sportiva che si è concluso nel maggio scorso, con la decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale a sezioni unite. In quel caso, infatti, a giudizio erano finite le cosiddette plusvalenze (9 società e 59 dirigenti): i due gradi di giudizio sportivo avevano stabilito l'impossibilità di definire un metodo oggettivo di valutazione del valore di mercato di un calciatore. Su questo aspetto, il Procuratore Chiné dovrà verificare se tra gli atti, mai trasmessi prima all'organo di giustizia sportiva, e in particolare nelle risultanze delle operazioni di intercettazione di conversazioni, emergano fatti nuovi che possano essere ritenuti decisivi per la revisione di quella decisione, almeno per quanto concerne i fatti contestati alla Juventus.
Cosa rischia la Juve? Potrebbe incorrere nelle sanzioni relative a violazioni in materia gestionale ed economiche regolate dall'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva. Nel concreto, l'articolo in questione prevede che se "la falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva" abbia consentito al club sotto inchiesta di ottenere l'iscrizione al campionato, la sanzione (comma 2) può spaziare dalla "penalizzazione di uno o più punti in classifica" alla "retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza e dunque il passaggio alla categoria inferiore", fino all'esclusione dal campionato con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore. Qualora invece l'alterazione dei dati di bilancio non fosse stata determinante per l'iscrizione al campionato, le sanzioni (comma 1) si limiterebbero a una multa (proporzionata alla gravità dell'illecito commesso) e all'inibizione dei dirigenti coinvolti. Ipotesi, queste, da prendere in considerazione se, come detto, la Procura Federale dovesse ravvisare gli estremi per la riapertura di un nuovo fascicolo.