LE PAROLE

Figc, Gravina: "Juventus? Stiamo calmi, attenti al linciaggio in piazza"

 Il presidente federale ribatte anche alle prese di posizione della Liga spagnola: "Attacchi gratuiti da parte di chi dovrebbe guardare in casa sua"

@Getty Images

Sul caso delle dimissioni in blocco del CdA della Juventus e sul possibile rinvio a giudizio degli ex vertici del club bianconero è intervenuto anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha provato a stemperare toni che si stanno facendo sempre più accesi, specialmente tra i tifosi: "Se vogliamo andare sul linciaggio di piazza non è un problema, ma stiamo calmi perché temo che quel tema possa riguardare anche altri soggetti", ha spiegato a margine del convegno dal titolo Calcio e Welfare, in corso a Napoli. Prima di precisare: "Il tema che questo argomento può riguardare altri club non è riferito all'indagine in corso sulla Juventus, ma ad una reazione esasperata che in Italia, in generale, rende colpevole chi ancora non è stato condannato".

"Non mi piace l’idea di sanzionare alcune realtà, nel caso specifico la Juventus, prima che ci sia un processo - ha proseguito -. Ci sono delle indagini, ci sono delle acquisizioni di atti, la nostra procura è allertata, ma non conosciamo l’esito e lasciamo andare avanti la magistratura ordinaria. C’è comunque un collegamento tra i due rami della giustizia, ma aspettiamo cosa emerge dal processo e poi facciamo una riflessione sul sistema. Non colpevolizziamo e sanzioniamo i soggetti prima delle indagini". 

Gravina ha anche voluto dire la sua sugli attacchi da parte della Liga spagnola e del suo presidente, Javier Tebas, che ha esultato per le dimissioni di Agnelli dopo averlo accusato di aver ingannato azionisti e tifosi: "Su questo caso siamo in stretto contatto con l'Uefa, ma anche qui vediamo alcune riflessioni e attacchi gratuiti da parte di chi dovrebbe guardare in casa sua - ha detto il numero uno della Federcalcio -. Credo siano piuttosto fuori luogo. L'Uefa è un organo internazionale in contatto con noi, quindi aspettiamo il processo e poi traiamo le conclusioni".

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