L'Inter deve recuperare undici punti dal Napoli, ma Niccolò Barella crede nella rimonta: "Il campionato lo vince chi è più equilibrato e fa meno errori. Finora il Napoli non ne ha commessi, mentre noi ne abbiamo fatti tanti... Da un certo punto in poi, però, ci siamo riuniti per risolvere la questione tutti insieme e i risultati si vedono". Il centrocampista nerazzurro spiega come la squadra di Inzaghi si è rialzata: "Ho una regola: non si parla di quel che succede nello spogliatoio. Però, ci sono dei momenti in cui è bello, e serve pure, guardarsi in faccia e parlarsi. Magari dare la colpa prima a se stessi che agli altri. In quel momento avevamo perso il focus, credevamo che per quanto fatto e vinto prima tutto ci fosse dovuto. Che bastava entrare in campo per vincere. E invece non succede mai, soprattutto in questo campionato, il più difficile a cui abbia partecipato. Ma è un torneo lunghissimo e strano, con un Mondiale di mezzo, quindi noi ci crediamo. Il nostro obiettivo resta lo stesso: provare a vincere lo scudetto".
A La Gazzetta dello Sport il mediano giura amore all'Inter: "Mi vedo in campo nel 2026 ancora da interista". Skriniar, invece, è in scadenza e deve ancora rinnovare: "Non mi sono mai permesso e mai mi permetterò di dare consigli. Ognuno fa le sue scelte e poi, a fine carriera, si vedrà se sono state giuste o sbagliate. Spero rimanga, questo è ovvio, perché oltre ad essere incredibilmente forte, è un fratello".
Poi c'è Lukaku, reduce dal flop Mondiale e da una prima parte di stagione condizionata dall'infortunio: "Intanto, il suo addio era stato un colpo molto duro, anche per come era arrivato durante il ritiro: con quel gruppo avevamo creato un feeling speciale. L’Inter di Conte era stata creata attorno a Lukaku, poi l’anno scorso abbiamo costruito un qualcosa di altrettanto bello in cui lui non c’era: ora tocca a Romelu inserirsi nel nostro nuovo modo di giocare. Sappiamo quanto forte sia, quanta voglia abbia, soprattutto quando viene criticato: per questo non sono preoccupato sul suo inserimento".