Superlega, il parere della Corte: monopolio Uefa non viola norme Ue
"Le regole sono compatibili con il diritto della concorrenza", così l’avvocato generale Athanasios Rantos presso la Corte di giustizia dell’Ue
"Le norme della Fifa e della Uefa che sottopongono ad autorizzazione preventiva qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell'Unione". Questa la conclusione, non vincolante ai fini della sentenza, presentata oggi dall'avvocato generale della Corte Ue, Athanasios Rantos, nella causa che la Superlega ha intentato a Uefa e Fifa per il presunto monopolio illegale sull'organizzazione delle competizioni internazionali.
Secondo la spiegazione dell'avvocato quindi le regole che danno a Uefa e Fifa il diritto di impedire ai club di unirsi a campionati “separatisti” come per esempio la Superlega e penalizzare i giocatori delle squadre che accetteranno di giocarli sono compatibili con le leggi antitrust dell’UE. Come detto però la conclusione è non vincolante ai fini della sentenza del Tribunale della Ue, che è attesa per aprile 2023.
Il legale dell'avvocatura generale ha affermato che mentre gli organizzatori della Superlega avevano il diritto di istituire una competizione indipendente "al di fuori dell'ecosistema Uefa e Fifa, non possono tuttavia, parallelamente alla creazione di tale competizione, continuare a partecipare alle competizioni calcistiche organizzato dalla FIFA e dalla Uefa senza la preventiva autorizzazione di tali federazioni".
Gli avvocati generali forniscono regolarmente assistenza legale alla Corte di giustizia. I loro pareri non sono vincolanti per il tribunale lussemburghese, ma vengono seguiti nella maggior parte dei casi. Il caso è stato discusso a luglio in tribunale dopo il fallimento della Superlega al lancio nell'aprile 2021. Ma la società formata da 12 club ribelli - ora guidati da Real Madrid, Barcellona e Juventus - ha avviato un'azione legale e la Corte di giustizia è stata chiamata a pronunciarsi su questioni di diritto dell'UE da un tribunale di Madrid. I club hanno accusato la Uefa di presunti abusi di posizione dominante sul mercato da parte del suo controllo delle competizioni calcistiche che violano il diritto europeo. La difesa della UEFA consisteva nel proteggere il ruolo organizzando competizioni in una struttura piramidale aperta a tutti e finanziando il calcio di base.
LA UEFA: "PARERE INEQUIVOCABILE"
"Un parere inequivocabile". La Uefa "accoglie con grande favore" il parere della corte Ue che considera le sue norme sul tema Superlega non contrarie al diritto comunitario. Il parere, sottolinea la Uefa, "raccomanda una sentenza della Corte di giustizia europea a sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il gioco in tutta Europa. La Uefa accoglie con favore l'opinione inequivocabile dell'avvocato generale Rantos, che rappresenta un passo incoraggiante verso il mantenimento dell'attuale struttura di governance dinamica e democratica della piramide calcistica europea".
"Il parere - prosegue l'Uefa - rafforza il ruolo centrale delle federazioni nella protezione dello sport, sostenendo i principi fondamentali del merito sportivo e dell'accesso aperto a tutti i nostri membri, nonché unendo il calcio alla responsabilità condivisa e alla solidarietà". "Il calcio in Europa - conclude la nota - rimane unito e fermamente contrario alla Superlega, o a qualsiasi proposta separatista, che minaccerebbe l'intero ecosistema sportivo europeo".
FIFA: "CONFERMATA NOSTRA LEGITTIMITÀ"
"La Fifa accoglie con favore l'opinione espressa oggi dall'avvocatura in cui conferma la posizione e la legittimita' della Fifa e della Uefa nell'approvare qualsiasi nuova competizione calcistica. Allo stesso modo, si ritiene che possano essere comminate sanzioni verso quelle competizioni che non soddisfano i criteri autorizzativi approvati. La Fifa accoglie inoltre con favore il riconoscimento dei diritti esclusivi della Fifa per il mercato delle competizioni internazionali organizzate dalla Fifa stessa". Cosi' la Fifa in una nota in merito alla vicenda Superlega. "Infine, accoglie con favore il riconoscimento della natura speciale dello sport, compresa la struttura piramidale, che preserva la natura del merito sportivo e delle competizioni aperte accessibili a tutti, nonche' i principi di promozione e retrocessione, equilibrio competitivo e solidarieta' finanziaria".
LIGA ACCOGLIE CON FAVORE PARERE UE
La Liga accoglie con favore le conclusioni dell'Avvocato generale della Ue secondo il auale Le norme della Fifa e della Uefa che sottopongono ad autorizzazione preventiva qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell'Unione. La Liga "è certa che l'attuale modello sportivo europeo, che ha il sostegno delle istituzioni europee, consenta un adeguato sviluppo dello sport dal livello di base fino ai campionati professionistici e la coesistenza tra campionati nazionali e competizioni internazionali", si legge. "Insieme ad altri campionati europei, continuerà a lottare per il diritto delle istituzioni europee di legiferare e fornire protezione legale per l'attuale modello di calcio europeo", ha dichiarato Javier Tebas, presidente di La Liga.
"Le autorità europee si erano precedentemente posizionate contro la Superlega europea difendendo un modello aperto e democratico basato sulla meritocrazia. Una risoluzione del Parlamento europeo nel novembre 2021 in difesa del modello attuale è stata sostenuta dall'87% dei voti", precisa la Liga. "La Liga è un fermo difensore dell'attuale ecosistema calcistico europeo, che ha dimostrato un grande successo per molti anni. La creazione di una Superlega al di fuori di questo modello distruggerebbe i campionati nazionali europei, metterebbe fine a un modello che ha dimostrato la sua efficacia per oltre 100 anni e spezzerebbe il sogno di milioni di tifosi. La creazione di un campionato pensato per arricchire i club più grandi e concentrare il potere in un ristretto numero di squadre che già dominano causerebbe anche la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e ridurrebbe drasticamente le entrate fiscali per le casse pubbliche di tutto il continente", ha concluso.