Il Natale si avvicina e con la festa più attesa anche la Serie A femminile si ferma per poi tornare in campo il prossimo 14 gennaio, quando il calendario inaugurerà un 2023 che porterà ai Mondiali in Australia e Nuova Zelanda (Italia inserita nel girone con Svezia, Sud Africa e Argentina).
Come da tradizione di fine anno, però, è tempo di tracciare un bilancio di metà percorso, di quella che peraltro è la prima stagione in cui il calcio femminile italiano, nella sua massima divisione, ha ufficialmente raggiunto i gradi del professionismo.
Partiamo col dire che il nuovo format della Serie A, che prevede la divisione del calendario in una fase “regolare”, composta da gare di andata e ritorno fra le 10 squadre partecipanti, e in una post-season con poule Scudetto e poule salvezza (con finale thrilling fra penultima classificata in A e seconda in B), ha permesso, in questi primi mesi di godersi, un campionato combattuto nel quale le “big”, complice proprio questa formula, non hanno evidentemente schiacciato da subito sull’acceleratore e le cosiddette “piccole” hanno avuto modo di adattarsi al livello del torneo ritagliandosi qualche inaspettata soddisfazione.
L’esempio probabilmente più eclatante è quello della Juventus di mister Montemurro, peraltro detentrice da cinque stagioni consecutive del titolo di Campione d’Italia. Le bianconere sono, infatti, incappate in alcuni stop imprevisti come i pareggi con Como e Sassuolo e solo le ultime due convincenti vittorie nei big match con Inter e Roma hanno permesso a Girelli e compagne di riportarsi a ridosso (-3) proprio delle giallorosse, fino a quel momento sicuramente la compagine più convincente della A complice anche la vittoria di novembre in Supercoppa Italiana proprio ai danni della Juve, in quello che si profila un duello avvincente che caratterizzerà questa e le prossime annate.
Piazzate attualmente nella parte alta della classifica ci sono anche Fiorentina, Inter e Milan.
Ottimo il cammino della Viola allenata da Patrizia Panico, che tanti di voi ricorderanno al centro dell’attacco della Nazionale: con l’ultima convincente vittoria contro il Parma (4-0), a Firenze si trascorrerà un buon Natale da terza in classifica. Più altalenante, invece, il cammino delle milanesi: le nerazzurre di Rita Guarino, colei che ha reso grande la Juventus Women nel recente passato, sono partite benissimo registrando un calo con l’avvento dell’inverno; il Diavolo allenato da Ganz, invece, ha vissuto un po’ troppo fra alti (vedi la vittoria contro la Juve) e bassi (fra i quali spicca il 4-0 subito nel derby).
Se proprio vogliamo trovare una nota dolente in questo primo campionato professionistico che sta vivendo la Serie A delle donne, possiamo probabilmente trovarla nel fatto che la classifica è a dicembre già spaccata in due: difficilmente, quindi, si potranno attendere sorprese su chi si giocherà la post-season per il titolo e chi per la permanenza.
Non tutti i mali vengono per nuocere, però, se è vero che ben quattro delle cinque compagini che occupano la seconda metà della graduatoria hanno conquistato a oggi gli stessi medesimi punti. Sono infatti 10 quelli conquistati, rispettivamente, da Sampdoria, Sassuolo, Como e Pomigliano, con il solo Parma fanalino di coda a quota 6.
Da sottolineare, poi, come la gran parte delle gare si siano rivelate tirate sino all’ultimo, segno di un movimento che sta crescendo e un livello via via in miglioramento.
Anche la partecipazione del pubblico merita menzione particolare: il professionismo ha inevitabilmente suscitato l’interesse anche fra chi fino alla scorsa stagione ignorava l’universo del calcio femminile, e sugli spalti ogni settimana spiccano fronde di sostenitori e “macchie” di tifo organizzato con cori e coreografie.
Insomma, il bilancio di questa prima parte di stagione non può che considerarsi positivo per la Serie A femminile, con un prosieguo che promette di regalare sfide emozionanti e pronostici difficili da stilare. Senza contare che anche dalla Serie B, con la Lazio Women al momento alla guida della classifica, giungono note liete e investimenti importanti da parte dei club; per non parlare dei settori giovanili, terreno fertile dove le società stanno intervenendo in maniera importante e oculata.
Ma di questo, e molto altro, parleremo nei nostri prossimi articoli.