Niente più messaggi con valenza politica esibiti dai piloti di Formula 1 nei weekend di gara. È l'ultima novità del codice sportivo della Fia, che entrerà in vigore nel 2023 per tutte le competizioni sotto l'egida della Federazione dell'automobilismo. L'articolo 12.2.1, nel dettaglio, prevede sanzioni per la "diffusione ed esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla Fia ai sensi del suo statuto".
Da Place de la Concorde specificano che si tratta di un aggiornamento in linea con la neutralità politica dello sport come principio etico fondamentale universale del Movimento Olimpico, sancito nel Codice Etico del (Cio).
Addio dunque alle t-shirt di protesta che tanto hanno fatto discutere negli ultimi anni, come quella che Lewis Hamilton esibì sul podio del Mugello nel 2020 che recitava "arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor", o quella arcobaleno con la scritta "same love" che Seb Vettel indossò al GP d'Ungheria 2021 per protestare contro la legge anti-Lgbt voluta dal premier Viktor Orban.
L'unica eccezione riguarderà i messaggi concordati, cioè quelli "preventivamente approvati per iscritto per le competizioni internazionali o dagli organi competenti per le competizioni nazionali nell'ambito delle loro giurisdizioni". Nessuna manifestazione estemporanea, dunque, ma solo programmata e condivisa.