L'inchiesta sulle plusvalenze potrebbe presto riaprirsi e dar vita a nuovi scossoni nel mondo del calcio italiano. A tal proposito c'è una data cerchiata sul calendario ed è quella del 20 gennaio, quando è stata fissata l'udienza per stabilire l'ammissibilità della riapertura del processo (che si era chiuso la scorsa primavera con l'assoluzione di tutti i soggetti coinvolti) come richiesto dalla Procura federale. Se si dovesse partire con un plusvalenze-bis, naturalmente, si aprirebbero nuovi scenari per la Juventus e per gli altri club coinvolti.
La Procura è convinta che, grazie alle carte fornitele dai pm di Torino che indagano sui bianconeri e sui loro ormai ex dirigenti, vi siano i margini per arrivare a una revoca della sentenza d'assoluzione emessa dalla Corte d'Appello federale e che i nuovi elementi possano portare a un esito diverso.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, nell'udienza del 20 gennaio verrà contestata la violazione degli articoli del codice di giustizia sportiva 4.1 (quello delle lealtà e della correttezza), 31 (illecito amministrativo) e 14 comma 1 lettera C (“aver indotto altri a violare le norme e le disposizioni federali”). Sommando i vari capi d'accusa il club bianconero rischierebbe un'ammenda consistente, o persino dei punti di penalizzazione. L'esclusione dal campionato è prevista solo nel caso in cui si riuscisse a dimostrare che le plusvalenze fittizie siano servite a falsificare i bilanci in modo da ottenere dalla Covisoc la licenza nazionale e quindi il via libera all’iscrizione al campionato Serie A.
Nel caso in cui il processo venga riaperto dovranno rispondere delle accuse anche Empoli, Genoa, Novara, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria, oltre a 52 dirigenti di tutte le società coinvolte.