Il 2022 è stato un anno difficile per Lewis Hamilton, forse ancora di più di quello precedente che lo aveva visto perdere il titolo all'ultima gara. Nella stagione da poco conclusa, invece, l'inglese non è mai stato in lotta e ha chiuso per la prima volta da quando corre in F1 senza nemmeno una vittoria. Colpa, soprattutto, di una Mercedes al di sotto delle aspettative e incapace di reggere il passo di Red Bull e Ferrari. "Il suo 2022 è stato estremamente difficile, perché gli abbiamo dato uno strumento che non era in grado di vincere. Inoltre, i piloti avevano una macchina imprevedibile, instabile, buona a volte, non buona in altre circostanze, non qualcosa con cui puoi lavorare e sviluppare", ha dichiarato il team principal Toto Wolff sul podcast "Beyond The Grid".
"Ma come personalità e per il modo con cui ha attraversato la stagione è stato davvero ammirevole. Ci sono stati momenti in cui la squadra si è sentita giù a causa della mancata prestazione ed è qui che le ha motivate, e questo è veramente il tratto di una personalità che non ho mai visto prima con uno sportivo professionista", ha aggiunto.
Quanto al futuro, per ora Hamilton si vede ancora pilota, tanto da aver dichiarato di essere pronto a prolungare oltre il 2023, ma non è detto che un giorno possa diventare dirigente della stessa Mercedes. "Direi di sì. Ovviamente c'è il suo coinvolgimento nello sviluppo della vettura e la sua presenza in fabbrica, ma penso che nei fine settimana di gara sia diventato una figura importante. Lui è forse un po' come era Michael Schumacher ai tempi. O penso a Tom Brady nelle squadre di football americano, diventa più di un semplice giocatore o solo un pilota. Sei emotivamente parte della squadra, e lui sicuramente lo è. È nella squadra ormai da 10 anni ed è un membro del team", ha concluso Wolff.