"Il bando dei tennisti russi e bielorussi da Wimbledon non ha portato ad alcun risultato: stanno ancora combattendo una guerra". L'accusa arriva da Aryna Sabalenka, tennista bielorussa numero 5 al mondo, che auspica cambiamenti per il 2023. "Sono davvero delusa che lo sport sia in qualche modo in politica. Siamo solo atleti che praticano il loro sport. Tutto qui. Non ci occupiamo di politica", ha detto a margine dell'Adelaide International, primo torneo dell'anno in Australia.
Il torneo londinese, su pressione del governo britannico, ha bandito i tennisti di Mosca e Minsk dal prato di Wimbledon, e Atp e Wta - contrari alla decisione - hanno sospeso l'assegnazione di punti Slam per i risultati del torneo. Al momento, non è stato ancora deciso se il bando rimarrà in vigore anche nel 2023. "Se tutti noi potessimo fare qualcosa, lo faremmo, ma non abbiamo alcun controllo - ha aggiunto Sabalenka - . Ci hanno bandito da Wimbledon, e cosa è cambiato? Niente. Stanno ancora facendo questa guerra, ed è la parte triste di questa situazione."
Sabalenka ha aggiunto che "nessuno sostiene la guerra" e ha auspicato di poter giocare a Wimbledon nel 2023, "per sentire quell'atmosfera". A pagare le conseguenze della scelta dell'All England Club lo scorso anno c'erano anche Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Victoria Azarenka.