Andretti Global rinnova la sua candidatura a diventare nel 2026 l'undicesimo team del Mondiale di Formula Uno. È stato proprio il 61enne Michaerl, figlio del campione del mondo 1978 Mario, ad annunciare il progetto che, in partnership con General Motors e con il suo marchio d'altissima gamma e sportivo Cadillac, intende riportare in Formula Uno un team interamente americano. Se l'operazione andasse in porto (la parola spetta ora alla FIA), il team Andretti-Cadillac sarebbe il primo ad esordire nel Mondiale dal 2016, anno dell'ingresso in campo di un'altra squadra a stelle e strisce - il Team Haas - che utilizza la power unit Ferrari.
La squadra opererebbe dal nuovissimo quartier generale, attualmente in costruzione a Fishers (nello stato dell'Indiana), destinata ad entrare in funzione nel 2025: una tempistica coerente con i piani Andretti. È pressoché certa però la creazione di una struttura di supporto in Europa, per ovvie ragione in Inghilterra.
"Sponsorizzata" e comunque caldeggiata dalla FIA e dal suo presidente Mohammed Bin Sulayem, per andare oltre la dichiarazione d'interesse richiede il consenso dell'organizzatore del Mondiale (tiepida per ora l'accoglienza) e delle squadre che vi sono attualmente impegnate, tradizionalmente poco inclini a vedere di buon occhio il coinvolgimento di nuove squadre con le quali spartire il montepremi. L'intenzione dichiarata di Michael Andretti è quella di essere al via sotto le insegne GM/Cadillac, verosimilmente non prima del 2026, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico riguardante le power unit, e di schierare almeno un pilota con il passaporto USA. Da questo punto di vista Colton Herta è il primo candidato, come lo stesso Michael Andretti, presidente e amministratore delegato duAndretti Global ha precisato:
“La nostra intenzione è quella di dare vita ad un team al cento per cento americano e di avere un pilota americano: in cima alla lista dei candidati c'è Colton, che è attualmente sotto contratto con noi nella Indycar. Puntiamo ad espandere il raggio d'azione di Andretti Global e della sua famiglia di squadre corse. Credo che siamo ben organizzati per entrare nel Mondiale a pieno titolo. Sono orgoglioso di avere il supporto di General Motors e Cadillac. Andretti e GM condividono valori comuni legati all'amore per le corse, che abbiamo ora modo di unire nel progetto di dare vita ad un team veramente americano. Ora tutto dipende dal destino della dichiarazione d'intenti, dei suoi tempi e delle sue modalità. Se tutto filerà secondo logica, passeremo sicuramente alla fase operativa".