Federico Cherubini avrebbe più volte nutrito dubbi sulle plusvalenze della Juventus. Questo, almeno, è quanto emerge dal verbale dell'audizione dell'attuale ds bianconero con i pm per quanto riguarda le "finte" manovre di mercato ricostruite dalle intercettazioni. "Più volte mi sono lamentato con Paratici che il valore dato ai giocatori non era congruo - si legge, cercando di scagionare il CdA -. Agnelli, Nedved e il CdA vedevano le plusvalenze quando ormai erano realizzate, non davano indicazioni".
Per l'attuale direttore sportivo della Juventus, chiamato a sostituire Fabio Paratici dopo il passaggio di quest'ultimo al Tottenham, la possibilità che il predecessore agisse in propria coscienza è forte: "Non so se ha avuto confronti con Agnelli - riporta il Corriere della Sera citando il verbale dell'audizione -, ma so che il presidente lascia autonomia alle persone che lavorano nell'area sportiva, come ho sperimentato io stesso in questo periodo".
La carta Ronaldo - Tra i temi trattati nell'audizione c'è anche quello relativo alla famosa carta Ronaldo, ovvero stipendi sospesi nei confronti del portoghese da pagare anche in caso di cessione. Qui Cherubini ha finto di non conoscere la situazione, cosa non verosimile stando alle intercettazioni: "Difficile che un direttore sportivo non conosca gli impegni presi dal predecessore o carte sottoscritte. Non saprei dire perché questa carta avrebbe un impatto sul bilancio, se l'impegno comporta un obbligo andava riportata in bilancio".
Interrogata l'ex CdA Marilungo - La manager bolognese, Daniela Marilungo, salita agli onori della cronaca per aver motivato le proprie dimissioni (l'unica) dal CdA della Juventus per "impossibilità di esercitare il proprio mandato con dovuta serenità e indipendenza" è stata interrogata per 8 ore dai pm che indagano sui conti della società bianconera, come persona informata sui fatti.
Da sette anni Marilungo era consigliere non esecutivo e indipendente della società e nel corso dell'interrogatorio ha ricostruito le riunioni degli ultimi mesi nel CdA della Juventus con le discussioni sui rilievi della Consob.