Si avvicina a grandi passi per Francesco Bagnaia e per la Ducati il momento di lanciare la - doppia - campagna di difesa dei titoli iridati messi a segno nel 2022. La presentazione ufficiale è in programma lunedì 23 e martedì 24 gennaio sulle nevi (se lo augurano in molti) di Madonna di Campiglio. Intanto il binomio che ha fatto la storia del motociclismo (prima doppietta tricolore cinquant'anni dopo Giacomo Agostini ed MV Agusta) si gode ancora - per poco - la passerella iridata. Bagnaia si è confessato nel corso di una lunga intervista a "Che tempo che fa". Eccone alcuni passaggi, ad iniziare dal... dilemma su quale numero applicare sulla sua prossima Desmosedici: restare fedele al suo amato sessantatrè oppure esibire il numero uno che gli spetta di diritto?
"Ho cambiato idea diverse volte e quindi prenderò una decisione definitiva in merito al numero soltanto quando arriverò alla sessione di photoshooting in programma martedì 17 gennaio. Arriverò lì con entrambi i numeri e attaccherò sulla moto quello che mi sentirò di attaccare in quel momento. Ancora non so quello che sceglierò".
"Quando siamo stati ricevuti al Quirinale, il Presidente Mattarella ci ha sorpreso. Era molto preparato e ha fatto domande tecniche anche a Gigi Dall’Igna, che non se lo aspettava, mettendolo anche in difficoltà! Ha voluto sapere dell’abbassatore e chi ha chiesto di spiegargli la strumentazione".
"Il giorno in cui ho firmato il mio contratto ho fatto una promessa a Ducati: sapevo che insieme saremmo diventati campioni del mondo, sapevo che mettendo tutto quanto insieme saremmo riusciti a conquistare dei grandi risultati. Il 2022 era iniziato con qualche difficoltà: la nuova Desmosedici faticava un po', abbiamo dovuto sfruttare a fondo sia i test che le prime gare per portarla al massimo livello di competitiva. In più ho commesso qualche errore anch'io. Ancor più di aver vinto il titolo però mi emoziona l'idea di essere la persona più veloce al mondo in sella a una moto. La nuova Ducati sarà diversa ma sarà un’evoluzione, non una rivoluzione. Spero intanto di potermi portare a casa la moto con la quale ho vinto il titolo!".
"L'anno scorso avevo chiesto a Valentino Rossi di seguirmi come coach. Sapevo che per lui sarebbe stato difficile, tra la sua nuova carriera con le auto e la recente paternità, ma in occasione di ogni gara ci siamo sentiti al telefono e sono riuscito a chiedergli tante cose. Tutte le volte in cui è venuto ai Gran Premi poi gli ho chiesto di andare in pista a vedermi, così avrebbe poi potuto darmi il suo parere e capire dove potevo migliorare. In famiglia Valentino è sempre stato un idolo. Mi ha insegnato a restare calmo, a provare a godermi ogni istante e a festeggiare al momento giusto. La sua serenità e la sua modestia sono le cose più importanti”.
"Sabato 14 gennaio era il mio compleanno e la mia fidanzata Domizia mi ha fatto una cena a sorpresa con gli altri piloti. Poi sono stato a cena a Chivasso con i miei amici storici. Ho chiesto a Domizia di sposarmi il 24 dicembre: ci ho pensato molto e poi gliel'ho chiesto. Non abbiamo ancora fissato una data. A luglio si sposa Luca Marini e non vorremmo sposarci a dicembre con il freddo. Poi c’è il corso pre-matrimoniale che dura un anno, ma ormai la decisione è presa: ci sposeremo. Il primo appuntamento con Domizia non era andato benissimo. Quella volta pioveva e ci siamo schiantati con la macchina nuova contro un palo. Poi fortunatamente c’è stata anche la seconda uscita. La patente della moto? L’ho presa questa estate, avevo un po' paura perché noi quando andiamo piano guidiamo anche con una sola mano mentre all'esame questo non si può fare!”