La netta vittoria sulla Juve aveva portato il Napoli in paradiso, ma sotto il diluvio del Maradona, la Cremonese ha fatto tornare gli azzurri con i piedi per terra. Un'eliminazione, quella dalla Coppa Italia, molto pesante, perché impedisce alla squadra di Aurelio de Laurentiis di vincere un trofeo alla portata e magari mirare a una clamorosa doppietta con il campionato. La partita contro i lombardi ha però messo in evidenza qualche limite del gruppo di Spalletti. Eppure qulche segnale d'allarme doveva essere suonato a Castel Volturno. Perché questo stop nel trofeo nazionale arriva dopo la sconfitta di San Siro contro l'Inter e una serie di amichevoli "mondiali" ben al di sotto delle aspettative, con una serie di brutti ko con Villarreal e Lille.
Perché finché ci sono le giuste motivazioni, tutti funziona alla perfezione, ma quando si inizia a pensare di essere invincibili, allora le cose cambiano. Soprattutto se in campo ci vanno quelle che sono considerate le seconde linee. Rispetto alla formazione di venerdì contro i bianconeri, infatti, tra i titolari c'era solo il portiere Meret. E anche quando sono entrati in campo i big, la situazione non ha avuto la svolta sperata.
In particolare, ci si aspettava un impatto ben diverso dal neo acquisto Bereszynski e invece proprio il polacco è stato tra i peggiori in campo, gravemente colpevole sul gol del pareggio cremonese quasi allo scadere. A questo punto Spalletti spera che l'influenza che ha fermato Kvaratskhelia resti tale e il georgiano torni a disposizione sabato per la ripresa della Serie A per riformare con Osimhen una coppia offensiva inarrestabile.
Il problema, infatti, è che adesso gli impegni si moltiplicheranno con la ripartenza della Champions League e ci sarà bisogno di tutti per non gettare all'aria quanto di straordinario fatto finora. E attenzione al prossimo impegno di campionato sul campo della Salernitana. Perché il derby nasconde sempre delle insidie, anche se sulla panchina non ci sarà un nuovo allenatore come accaduto con la Cremonese... Per la gioia degli scaramantici.