Agnelli saluta la Juve: "Si chiude un capitolo durato quasi 13 anni"
L'ormai ex presidente: "Non posso nascondere l'emozione. Lascio anche Cda di Exor e Stellantis". Anche Nedved al passo d'addio: "So quanti sacrifici hai fatto. Un onore lavorare insieme"
Andrea Agnelli ha detto addio alla Juve parlando nell'ultima assemblea da lui presieduta all'Allianz Stadium prima della nomina del nuovo Cda bianconero. "Oggi si chiude un capitolo della Juventus durato quasi 13 anni, che oggi facciamo fatica a leggere. Non posso nascondere l'emozione. Il mio lavoro è stato quello di cercare di comprendere il contesto, indicare la direzione strategica della societa'. Quando parliamo di calcio, di cosa parliamo in realta'? il calcio fa parte dell'industria dell'intrattenimento, un'industria di 750 miliardi", ha detto l'ormai ex presidente.
L'ultima assemblea degli azioni presieduta da Angelli, si è aperta con un minuto di silenzio per Castano e Vialli, i due ex bianconeri recentemente scomparsi. "Prima di iniziare i lavori ci tenevo a dire che nel corridoio dello spogliatoio ci sono le foto dei capitani fino a Buffon e Chiellini. Negli ultimi giorni abbiamo perso due capitani Ernesto Castano e Gianluca Vialli".
Poi l'annuncio: "Faccio un passo indietro, lascerò il consiglio di tutte le società quotate. E' una mia decisione personale, che ho preso d'accordo con John, con cui il rapporto rimane strettissimo, AjaY Banga e Tavares. E' la mia volontà di affrontare il futuro come una pagina bianca". Agnelli resterà, invece, nel cda della Giovanni Agnelli B.V., holding che detiene la maggioranza di Exor.
"Avendo chiuso una parte così importante della mia vita, la mia volontà è, al termine di questa assemblea, di voltare pagina per poter ripartire con entusiasmo e passione, naturalmente dopo qualche giorno di vacanza", ha spiegato Agnelli.
"E' stata una mia richiesta, è la mia volontà dopo un periodo così intenso, di poter affrontare il futuro come una pagina bianca, libera e forte. Il passo indietro dalle società quotate è indispensabile per avere una libertà di pensiero, una libertà intellettuale che altrimenti non avrei. Mia moglie e i miei bambini sono stati la parte fondamentale sulla quale mi sono appoggiato", ha aggiunto Agnelli ricordando le parole della moglie Denise in un post sui social a fine novembre. "Non vedo l'ora di ricominciare insieme. Ti amo fino alla fine", ha detto ancora.
Sulla situazione del calcio e la Superlega: "Credo tuttora che il calcio europeo abbia bisogno di riforme strutturali per affrontare il futuro. Se avessi voluto mantenere una posizione di privilegio, quindi la mia carica di presidenza dell'Eca, nel comitato esecutivo Uefa, un ruolo anche di consigliere della Federazione Italiana Gioco Calcio - ha proseguito Agnelli - non avrei preso le decisioni che ho preso nell'aprile del 2021. Senza riforme rischieremo una continua, costante, inesorabile decrescita del calcio a favore della Premiere League che, nel giro di pochi anni, attrarrà tutto il talento del calcio europeo marginalizzando tutte le altre leghe. I regolatorio attuali non hanno nessuna voglia di ascoltar ei problemi dell'industria preferendo mantenere la loro posizione di privilegio. L'auspicio e' la Corte di Giustizia Europea, che è chiamata ad esprimersi sulla posizione di monopolio della Uefa, riconosca lo sport professionistico ad alto livello come un'industria. Auspico che questa sentenza possa aprire la strada a una gestione diversa dello sport internazionale".
Agnelli ha ringraziato il Barcellona e il Real Madrid che "con la Juventus hanno avuto il coraggio di andare incontro alle sanzioni minacciate dalla Uefa. Saremmo stati sanzionati perché ci saremmo trovati in una stanza senza essere preautorizzati dalla Uefa a immaginare un futuro migliore per il calcio". Agnelli ha spiegato che il fatturato del calcio in Europa è di 55 miliardi e occupa 700.000 persone.
NEDVED AD AGNELLI: "SO QUANTI SACRIFICI HAI FATTO"
"La nostra unione è stata determinante per il nostro lavoro. Sa quanto hai lavorato, quanti sacrifici hai fatto per la Juventus, come sei stato capace di guidare questa società. E' stato un onore grande lavorare insieme", ha invece detto il vice presidente uscente Pavel Nedved. E ancora: "Ogni giorno ho potuto imparare qualcosa, ho avuto la possibilità di dare il mio contributo, Sono diventato vice presidente, un lavoro fatto di relazioni, discorsi, parole, ma anche di passione. Il mio percorso è iniziato dallo stadio fino ad oggi in questa sala. Mi sembra doveroso ringraziare e salutare tutti voi. È la conclusione di un'esperienza iniziando da calciatore e concludendo da dirigente di mezza età".