Nicolò Zaniolo e la Roma sono pronti a dirsi addio. Il problema è innanzitutto la formula. A seguire, poi, una distanza ancora ampia sulla valutazione del giocatore. Ma Tottenham e i giallorossi stanno comunque parlandosi e continueranno a farlo nei prossimi giorni. Zaniolo, da parte sua, ha di fatto dato il suo ok e lo conferma la decisione di chiamarsi fuori dalla partita di domenica contro lo Spezia per la quale non verrà quindi convocato: l'idea di vestire la maglia degli Spurs e di essere allenato da Antonio Conte - da capire eventualmente per quanto tempo visti i dubbi espressi in questi giorni dal tecnico italiano - lo alletta.
L'affare, come detto, resta comunque complicato: il club inglese vuole il giocatore in prestito con obbligo di riscatto - valutazione che non va oltre i 20 milioni di euro - che scatterebbe solo a fronte di condizioni non facili, qualificazione in Champions, ad esempio. La Roma ragiona solo nell'ottica di una cessione definitiva o, quanto meno, con un obbligo di riscatto "più agevole" nella formula e più sostanzioso nella corresponsione (35/40 milioni di euro): lo impone la necessità di fare plusvalenze entro il 30 giugno e lo suggerisce caldamente anche il contratto in scadenza tra un anno e mezzo del proprio tesserato.
In questi giorni, ci sono stati i primi contatti tra i giallorossi e Fabio Paratici, uomo mercato del Tottenham. Sullo sfondo restano West Ham, Leicester e Newcastle, mentre l'ipotesi tedesca con il Borussia Dortmund si è decisamente affievolita. Da qui alla chiusura di mercato si proverà a trovare un punto di incontro che soddisfi entrambe le parti: così non fosse Zaniolo resterà altri sei mesi a Roma, rimandando all'estate una separazione che pare a questo punto in ogni caso inevitabile. Solo, appunto, procrastinabile, ma nulla più.