Finora la Uefa è rimasta in silenzio, ma da Nyon sta osservando con attenzione tutto quello che succede attorno alla Juve. I casi sulle plusvalenze e sugli stipendi non passeranno inosservati davanti al massimo organismo del calcio europeo, ma senza necessità di una maldestra vendetta. Ceferin parrebbe disposto a tendere la mano al club bianconero, dopo che il grande nemico Agnelli ha lasciato la scena e a Torino si è insediata una nuova dirigenza. A patto che la Juve si tolga dal progetto Superlega, portato avanti in prima linea con il sostegno di Real Madrid e Barcellona. In attesa della sentenza della Corte di giustizia Ue, prevista per marzo, la Uefa chiede al club italiano di farsi pubblicamente da parte.
Quanto alle plusvalenze, se la Figc dovesse confermare la "condanna", sarà difficile che la Juve possa partecipare alle coppe europee anche nel caso riesca a qualificarsi attraverso il campionato, la Coppa Italia o l'Europa League. La Uefa seguirebbe la scia italiana e la escluderebbe a priori. Infine, gli stipendi. In questo caso entra in campo il Fair Play Finanziario. Se fosse dimostrato il falso in bilancio dalla giustizia ordinaria, l'accordo transativo (il famoso settlement agreement) potrebbe essere annullato e le sanzioni rischiano di essere ancora più gravi, con la Juve fuori dalle coppe anche per più di una stagione.
Al momento, però, tutto è ancora legato a sentenze che o non ci sono o non sono ancora definitive. Eventuali condanne nazionali si tramuterebbero anche in condanne europee, ma senza per forza dover calcare la mano. Intanto adesso la Uefa aspetta di riallacciare i rapporti con la nuova Juve, poi si vedrà quello che accadrà nei prossimi mesi nelle aule dei tribunali.