Emre Can sarà sempre grato alla Juve. Non solo per la sua esperienza in bianconero sui campi della Serie A. Intervistato da DAZN, il centrocampista ha svelato infatti di aver scoperto il tumore alla tiroide nel 2018 grazie proprio alle visite mediche effettuate per il trasferimento a parametro zero da Liverpool a Torino. Controlli che hanno consentito di individuare la malattia in tempo e di correre subito ai ripari con le cure necessarie. "Sono estremamente grato ai dottori: un paio di mesi dopo le visite mediche con la Juve mi chiamarono - ha raccontato Emre Can -. Non sapevo nemmeno cosa stesse succedendo, non avevo mai sentito parlare di una tiroide e non sapevo che potesse esserci un tumore. Il trasferimento a Torino è valso solo per questo".
"Avevo un tumore alla tiroide e avevo urgente bisogno di un'operazione - ha continuato Emre Can riavvolgendo il nastro dei ricordi al 2018 quando è passato in bianconero alla scadenza del contratto con i Reds -. Questo ha cambiato molto nella mia vita. Puoi avere tanti soldi, puoi avere tutto, ma la salute è la cosa più importante". "Fa parte della vita, consiglio a tutti di fare dei controlli - ha aggiunto il centrocampista tedesco di origini turche sottolineando l'importanza della prevenzione -. Non importa quanto crediamo di essere sani; se scopriamo queste cose in tempo, si può agire".
Parole che dopo le tragiche morti di Mihajlovic e Vialli fanno ancora più rumore e colpiscono profondamente. Senza gli approfonditi controlli effettuati per il passaggio alla Juve, infatti, Emre Can forse si sarebbe accorto del tumore con più difficoltà. Magari troppo tardi per affrontarlo con la stessa forza ed efficacia.