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Le Sdottorate: Osimhen, gol per la storia | L'impresa (unica) del Monza

Analisi di una giornata che da "banale" si è fatta decisamente sorprendente

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© Getty Images

Il programma della giornata, alla vigilia, poteva sembrare (Napoli-Roma a parte) la fiera delle banalità. L’Inter in casa dell’ultima in classifica; il Milan chiamato a San Siro a una vittoria scacciacrisi contro un Sassuolo in zona retrocessione; allo Stadium, la Juventus impegnata nella sua rabbiosa rincorsa in classifica post penalizzazione contro un Monza che il miracolo lo aveva già fatto all’andata… E invece ecco servita la domenica che non ti saresti mai aspettato. Qualche ora dopo il sofferto successo dell’Inter a Cremona arrivano lo storico crollo rossonero (un 2-5 che molto preoccupa anche in chiave Champions a 16 giorni dalla sfida di San Siro con il Tottenham) e l’altrettanto sorprendente 0-2 della Juve.

ASERPMI – Leggasi impresa alla rovescia. Mai nella sua storia la Juventus aveva perso andata/ritorno con una esordiente assoluta in Serie A. Prima del Monza, erano state 49 le squadre “neofite” ad affrontare i bianconeri. In 22 occasioni doppio successo juventino, solo tre squadre erano andate vicine all’enplein con un vittoria e un pareggio (Vicenza nel 1942-43, Messina e Cagliari nel 1963-64). Insomma, quella della Banda Palladino (doppia vittoria senza peraltro incassare neppure un gol) è davvero una straordinaria performance. Tra le neopromosse “normali” (cioè con un passato comunque più o meno ricco in A) l’ultima a fare il pieno contro la Vecchia Signora era stata la Sampdoria di Delio Rossi nella stagione 2012-13 (corsara 2-1 allo Stadium con un doppio Icardi e vittoriosa a Marassi 3-2 all’ultima giornata con la Juve di Conte giù scudettata).

TABU’ – I 13 punti di margine sull’Inter (massimo vantaggio dopo 20 giornate da quando, stagione 1994-95, la vittoria vale 3) ipotecano lo scudetto. Sarebbe il terzo nella storia del Napoli dopo quelli Maradona-centrici del 1987 e del 1990. Il fantastico gol di Victor Osimhen alla Roma consente al bomber nigeriano di salire a quota 14 e di tenere sempre a -2 il connazionale atalantino Lookman. Per Osimhen l’accoppiata scudetto-classifica cannonieri sarebbe un “unicum”: nelle due precedenti annate tricolore del Napoli infatti il capocannoniere non era stato un attaccante azzurro (Maradona solo quarto nell’87 e terzo nel ’90) ma, in entrambi i casi, un milanista: rispettivamente Virdis con 17 gol e Van Basten con 19.

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