Quando Dietrich Mateschitz e Heinz Kinigadner istituirono la Fondazione benefica Wings for Life, nel 2004, i progetti dedicati alla ricerca sulle lesioni del midollo spinale erano pochissimi, e i fondi a disposizione ancora meno. Ma il debutto nel 2014 della Wings for Life World Run, la corsa dal format unico che si svolge ogni anno in contemporanea mondiale per sostenere la ricerca scientifica sulle lesioni spinali, ha cambiato tutto. Ecco perché l’anniversario che si profila all’orizzonte è così speciale: il 7 maggio 2023, il mondo intero si riunirà nuovamente per partecipare alla 10a edizione della Wings for Life World Run e correre per chi non può. Anita Gerhardter, CEO della Fondazione Wings for Life, è già proiettata all’evento: “Questa gara è unica. Chiunque può prendervi parte e tutte le quote d’iscrizione saranno interamente devolute per una buona causa.”
100 giorni di promozioni e spunti di riflessione in attesa del gran giorno
Per sottolineare questa importante ricorrenza, oggi prenderà ufficialmente il via un conto alla rovescia che scandirà i 100 giorni che ci separano dall’evento. Questa data segna l’inizio non solo della fase di allenamento per gli atleti più motivati, ma anche di una serie di stimolanti campagne e promozioni dedicate. Alcuni partecipanti selezionati, ad esempio, condivideranno sui canali social della Wings for Life World Run i loro trucchi personali per prepararsi alla corsa. In più, in collaborazione con il global partner Philips Sports Headphones, verrà lanciata la campagna “Bring A Friend”: un ottimo modo per raddoppiare il divertimento! Il meccanismo è semplice: tutti coloro che si iscriveranno alla Wings for Life World Run tra il 27 gennaio e il 14 febbraio 2023, riceveranno una seconda iscrizione omaggio offerta da Philips, nonché a un voucher da utilizzare per l’acquisto di un nuovo set di cuffie sportive Philips. Una promozione davvero da non perdere. Cosa c’è infatti di meglio che partecipare a questo incredibile evento insieme ad un amico, un familiare o il proprio partner?
Un passato da record
L’obiettivo ultimo è motivare il maggior numero possibile di persone a partecipare ai festeggiamenti per il 10° anniversario della Wings for Life World Run, una manifestazione unica nel suo genere che anno dopo anno ha scritto pagine memorabili della storia mondiale della corsa. Come nel caso di Nina Zarina, che vive negli Stati Uniti e finora ha vinto quattro World Run su nove. O dello svedese Aron Anderson, che ha conquistato la medaglia d’oro niente meno che tre volte sulla sua sedia a rotelle, lasciandosi tutti alle spalle. Al di là delle imprese eroiche personali, questa particolare competizione si conferma un clamoroso successo su tutta la linea. Nel momento in cui scriviamo, oltre un milione di partecipanti è stato raggiunto dalla “Catcher Car”, il traguardo mobile che è anche il simbolo della gara. Ad oggi, le donazioni hanno totalizzato 38,3 milioni di euro, interamente investiti nella ricerca. Solo nel 2022, la Wings for Life World Run ha raccolto 4,7 milioni di euro, grazie alle 161.892 adesioni in 192 paesi. Come ricorda Anita Gerhardter, “più fondi raccogliamo, più studi possiamo finanziare e avvicinarci rapidamente all’obiettivo finale”.
Risultati altamente promettenti per la ricerca
Grazie al supporto finanziario garantito da Wings for Life, i ricercatori di tutto il mondo hanno la possibilità di studiare nuove potenziali cure di diversa natura. All’Università del Texas, ad esempio, il Professor Michael Kilgard sta lavorando alla stimolazione del nervo vago, che permetterebbe a chi ha subito una lesione midollare grave di muovere di nuovo le mani. Grégoire Courtine invece, dell’elvetica École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), sta sfruttando gli effetti dell’elettrostimolazione per aiutare i pazienti a camminare di nuovo, iniziando da piccoli passi. Un’altra area fondamentale della ricerca è quella scelta dal Professor Stephen Strittmatter, che presso l’Università statale dell’Ohio sta studiando la “Nogo Trap”, una molecola che favorirebbe la rigenerazione naturale delle fibre nervose danneggiate e, quindi, il ripristino della rete neurale. Finora i finanziamenti sono stati distribuiti tra 276 progetti, selezionati con una rigorosa procedura. La dott.ssa Verena May, Scientific Coordinator di Wings for Life, spiega: “In questo momento, i progetti di ricerca attivi a livello globale sono 74, di cui 16 avviati nel 2022. Tutti vertono principalmente sulla rigenerazione, la ricostruzione e le lesioni secondarie”.
Quando si troverà una cura?
Anita Gerhardter ha una certezza: “Anche se non esisterà mai una pillola magica in grado di curare tutti i casi, negli ultimi anni sono stati compiuti enormi passi avanti. Gli sviluppi sono tanti e di grandissimo valore. Ormai la domanda da porsi non è se si troverà mai una cura, ma quando. La Wings for Life World Run è un’iniziativa fondamentale per raccogliere fondi preziosi e sensibilizzare il pubblico su questo tema”.
Dichiarazioni
Anita Gerhardter, CEO di Wings for Life: “È davvero entusiasmante vedere dov’è arrivata questa straordinaria avventura iniziata nel lontano 2014. Da allora, un milione di corridori si è unito alle nostre file. L’obiettivo non è mai stato così chiaro: vogliamo vedere un milione di partecipanti correre insieme sulle strade lo stesso giorno, alla stessa ora.”
Professor Michael Kilgard, Università del Texas: “Per quanto riguarda la cura delle lesioni midollari, su una scala da 1 a 100, adesso siamo più o meno al livello 50. Ci sono voluti decenni per comprendere a fondo il cervello e il sistema nervoso, ma oggi abbiamo un’incredibile varietà di strumenti a disposizione. Il problema è che è come riparare un’auto: il fatto di avere gli attrezzi giusti non implica che la riparazione avrà sicuramente successo. D’altro canto, senza questi strumenti, sarebbe impossibile tentare qualsiasi riparazione. Ora come ora, il nostro scopo è capire come utilizzare gli attrezzi che abbiamo di fronte per riparare l’auto. Nei prossimi anni ci concentreremo su questo.”
Professor Stephen Strittmatter, Università statale dell’Ohio: “Riusciremo a curare le lesioni del midollo spinale. Il punto è quando succederà. Siamo sulla strada giusta e in questo momento la chiave è replicare i risultati delle ricerche negli studi clinici.”