Giro di vite del Governo sulle plusvalenze fittizie delle società sportive. Come annunciato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, l'Esecutivo presenterà un emendamento ad hoc al Milleproroghe in discussione al Senato con l'obiettivo di modificare l'articolo 86 del Testo unico sulle imposte sui redditi. Nel dettaglio, come anticipato sul Sole 24 Ore, la nuova normativa agirà in due modi, sviluppando un meccanismo progettato per evitare raggiri e maquillage dei bilanci.
In primo luogo verrà introdotta una disciplina specifica per "le plusvalenze realizzate mediante cessione dei diritti all'utilizzo esclusivo della prestazione dell'atleta per le società sportive professionistiche", poi tali somme verranno divise in due componenti: la quota "corrispondente al corrispettivo eventualmente conseguito in denaro" sarà sottoposta alla classica rateizzazione fiscale in quote costanti, mentre il resto andrà direttamente "a formare il reddito nell'esercizio in cui è stata realizzata".
Ma non è tutto qui. Nella seconda parte dell'intervento, infatti, sono previsti cambiamenti anche per le regole generali relative alla rateizzazione fiscale. Attualmente le norme prevedono un regime di favore per le società sportive, che possono diluire la plusvalenza anche se il giocatore (il "bene") rimane per un solo anno di proprietà del club (le altre imprese hanno bisogno di mantenerlo in portafoglio almeno per tre). Possibilità che ora verrà abolita col nuovo intervento del Governo, allineando le società sportive alla regola generale del triennio.
Nuove regole alla mano, dunque, l'Esecutivo intende dare una stretta sulle plusvalenze fittizie dei club utilizzate finora per mettere a posto i conti senza che i valori abbiano un reale corrispettivo di mercato. Un doppio regime studiato appositamente per regolamentare la questione ed evitare la manipolazione fittizia dei bilanci. A patto di rispettare la regola del triennio, sulle plusvalenze realizzate con un effettivo scambio di denaro il peso del Fisco sarà più leggero. Per quelle invece prodotte senza trasferimenti di denaro non ci sarà più scampo: tali transizioni, infatti, andranno integralmente ad alimentare il reddito e quindi le imposte da pagare subito. Un meccanismo che dovrebbe disincentivare la pratica e frenare l'utilizzo smodato di operazioni fasulle per aggiustare i bilanci.