Paul Pogba resta tra gli indisponibili della Juve, come confermato da Massimiliano Allegri dopo la Lazio in Coppa Italia: "Ci vuole pazienza e navighiamo a vista: difficile ci sia contro la Salernitana". A inizio febbraio, con zero partite ufficiali giocate nel 2022/23, è normale che il club bianconero inizi a valutare una strategia a medio-lungo termine sul centrocampista francese, che ha firmato un contratto fino al 2026 da circa 10 milioni di euro lordi a stagione. Secondo il Daily Mail - che reputa poco probabile un taglio dello stipendio da parte del giocatore - tra le ipotesi sul tavolo della dirigenza juventina c'è addirittura la risoluzione del contratto, con Pogba che a quel punto potrebbe provare una nuova avventura in MLS.
Una soluzione drastica, forse fin troppo drastica persino per un tesserato che pesa molto sul monte stipendi di un club che ha di fronte a sé diverse sfide, in particolar modo quelle extra-campo, che potrebbero far cambiare rotta alla strategia economica dell'intera struttura. Che qualcosa bolla in pentola lo dimostra il pensiero della vecchia dirigenza di togliere al giocatore i bonus di squadra che percepisce senza giocare.
Di sicuro da qui a giugno saranno mesi decisivi per capire se il Pogba-bis potrà essere un matrimonio funzionante anche nelle prossime stagioni: dopo aver concentrato così tanti sforzi, economici e non solo, sul ritorno del francese sarà importante arrivare alla fine dell'annata e fare un ragionamento a bocce ferme tra giocatore, allenatore e società. Ora è troppo presto per fare previsioni ma se la condizione fisica non darà certezze e vista la difficoltà a cedere Pogba (considerando storico infortuni e ingaggio), allora la risoluzione potrebbe anche non essere più ipotesi campata in aria, soprattutto se il numero 10 bianconero decidesse davvero di cambiare aria per ritrovarsi.