Nessun provvedimento o atto formale nei confronti del pm Ciro Santoriello, uno dei tre magistrati della Procura di Torino impegnato nel processo plusvalenze nei confronti della Juventus, che nel 2019 parlò sulla sua anti-juventinità a un convegno pubblico e per questo al centro di una bufera non più soltanto 'social'. La Procura della Repubblica di Torino continua ad avere la massima fiducia nel suo operato. Ma, per questioni di opportunità, lo stesso Santoriello potrebbe astenersi dal presenziare all'udienza preliminare del prossimo 27 marzo davanti al gup Marco Picco che deciderà sul rinvio a giudizio della Juventus e dei 12 ex dirigenti bianconeri, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli. Le argomentazioni saranno sostenute a quel punto dagli altri due pm, l’aggiunto Marco Gianoglio e Mario Bendoni.
Intanto sui social è comparso un altro video sempre con protagonista il pm Santoriello durante un altro convegno specialistico a Torino. Il fatto risale al 20 giugno 2019: Santoriello sta terminando un intervento in tema di diritto penale privato con riferimento alle società pubbliche. Nell'augurarsi di non essere chiamato a parlare di questo argomento con altri colleghi, lo definisce "un auspicio che è assolutamente irrealizzabile, al pari ad esempio della Juventus che vinca la coppa dei Campioni".
IL PRESIDENTE DELL'ANM: "PAROLE DA RIDIMENSIONARE"
"Santoriello è un collega di altissimo valore professionale, unanimemente riconosciuto. Nel video ha preso il sopravvento l'essere tifoso, un gergo che può animare la tifoseria. Posso capire che la sovrapposizione della figura del tifoso e del magistrato possa creare disorientamento e sorpresa, lo capisco, ma a freddo penso si possa convenire che un lessico del genere non abbia niente a che vedere e che non inquini con lo svolgimento della professione." Così, dai microfoni di Radio Sportiva, il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, interviene sul caso suscitato dalle parole del pm della procura della Repubblica di Torino che ha indagato più volte sul club bianconero fino alla recente 'Inchiesta Prisma'. "Capisco che il ministro Abodi abbia recepito male le colorite esternazioni del collega - dice ancora il presidente dell'ANM - e valuterà approfondimenti davanti agli organi istituzionalmente preposti. Credo che la questione vada fortemente ridimensionata. Mi sembra che stia montando un caso per una vicenda banale, si tratta di riportare il tutto all'interno di uno scambio di battute tra tifosi". "Santoriello è un pubblico ministero e non è ricusabile perché ha un ruolo di parte -. sottolinea Santalucia -, credo non ci sia nessun tipo di interferenza con un'inchiesta che è un lavoro di squadra e non di singolo. La passione calcistica non compromette il lavoro di un intero pool. La vicenda giudiziaria è importante e la ritengo al riparo da ogni interferenza indebita". Ma il processo rischia uno spostamento di sede? "Mi sembrerebbe eccessivo. Quando si parla di calcio si eccede - risponde -, da non tifoso assisto e non comprendo quello che anima i tifosi, il linguaggio andrebbe sempre calibrato ed essere sobrio".