Dodici curve, due chilometri e ottocento metri di sviluppo, uno dei contesti più spettacolari dell'intero calendario, incastonato tra l'inconfondibile Table Mountain e la costa lungo la quale si infrangono e si incontrano le onde dell'Oceano Atlantico e di quello Pacifico. Il circuito cittadino di Città del Capo, teatro sabato 25 febbraio del quinto round del Mondiale, ha tutte le carte in regola per diventare un classico della Formula E. Rinviato di un anno (era in programma già nel 2022 prima della cancellazione a causa delle restrizioni-Covid) il primo appuntamento del Mondiale elettrico nell'Africa subsahariana è l'evento centrale di un tripletta di new entry iniziata lo scorso 11 febbraio a Hyderabad e destinato a culminare nell'E-prix di San Paolo del Brasile il prossimo 25 marzo, ad un mese esatto dalla tappa sudafricana. Djakarta completerà poi il poker di novità 2023 con una doubleheader nel primo weekend di giugno.
Per il Sudafrica, l'E-prix di Città del Capo rappresenta il primo evento motoristico con titolazione iridata per le ruote scoperte dal 1993, anno dell'ultimo Gran Premio di Formula Uno sullo storico circuito di Kyalami. Gli organizzatori dell'evento lavoravano all'evento fin dal 2018 e finalmente quest'anno il loro progetto trova compimento.
Rispetto al panorama dei circuiti che ospitano le gare delle Gen3, quello di Città del Capo è da un certo punto di vista l'anello di congiunzione tra i tanti circuiti cittadini che popolano il calendario (e fanno parte del dna stesso della disciplina) e - fatti tutti i distinguo del caso per l'appuntamento di Montecarlo - l'unico tracciato permanente: quello di un'altra "Città" (del Messico!) che ha ospitato la prima tappa del Mondiale in corso. Il circuito cittadino sudafricano infatti si pone come una via di mezzo: due chilometri e ottocento metri (quindi nella media) ma solo dodici curve, a fronte di una media di ventidue-ventitré: in buon sostanza quindi un tracciato molto veloce, che si snoda in buona parte lungo i viali del Green Point Park, stretto tra la collina di Signal Hill e la costa oceanica o ed il cui layout gira attorno allo stadio che nel 2010 ha ospitato alcune delle partite dei Mondiali di Calcio, tra le quali il match tra Italia e Paraguay e la semifinale tra Uruguay e Olanda.
Insomma, siamo alla vigilia di un evento inedito ma già molto atteso e in grado - proprio per le caratteristiche del tracciato, di dare vita ad un Round 5 combattuto e spettacolare, magari in grado di incidere sull'andamento di un Mondiale che vede Pascal Wehrlein deciso a dare un altro strappo al vertice della classifica ed un nugolo di inseguitori (guidati da Jake Dennis e da Avalanche Andretti) altrettanto motivati a rilanciare la sfida alla Porsche che nella tappa indiana di Hyderabad ha ritrovato anche Antonio Felix Da Costa,