L'INTERVISTA

Inter, la carica di Moratti: "Anche nel 2010 passammo gli ottavi e poi..."

 L'ex presidente nerazzurro sulla sfida contro il Porto: "Eliminarli non suonerebbe come un'impresa, invece lo sarebbe"

@Getty Images

Massimo Moratti è il presidente che ha griffato l'ultimo successo italiano in Champions League, 13 anni fa, e oggi che la sua Inter sfida il Porto agli ottavi di finale vede molte similitudini con l'anno di grazia 2010: "Eliminarli non suonerebbe come un'impresa, invece lo sarebbe - ha dichiarato l'ex numero uno in un'intervista a La Gazzetta dello Sport - E sarebbe un ottimo biglietto da visita per fare strada anche dopo. La rosa è forte ed esperta, non vedo squadre imbattibili e se passiamo il turno possiamo prendere convinzione. In fondo è successo anche nel 2010, dopo avere eliminato il Chelsea agli ottavi..."

I tempi sono maturi per un altro trionfo italiano? "Sapere che l'Inter è stata ultima squadra italiana a vincere mi inorgoglisce, ma la vita va avanti e spero che la tendenza recente del nostro calcio si inverta. Questa poi è una stagione anomala, senza avversari imbattibili, e anche Milan e Napoli possono fare strada. Il Napoli non è più una sorpresa nemmeno in Europa. Il Milan a volte sembra giocare con facilità, altre pare avere difficoltà grandissime. Vediamo quale delle due scenderà in campo a Londra. Il nostro calcio deve tornare protagonista anche in Europa". 

Poi si torna al Porto e al 2010: "Allora c'era Mourinho, ma Inzaghi negli scontri diretti ci sa fare. L'anno scorso abbiamo giocato alla pari con il vero Liverpool e tre mesi fa eliminato il Barcellona nei gironi. Di Conte si diceva che era ossessivo, ma intanto ha portato lo scudetto. Con Inzaghi la squadra è più libera di esprimersi, ma ha troppi alti e bassi. Stasera, se la squadra avrà la stessa rabbia vista contro Napoli e Milan, è la favorita. Il Porto è una squadra tosta e organizzata. Magari non di nome, ma fastidiosa da affrontare. Sergio Conceiçao era un bravo giocatore e un ragazzo intelligente, ingrediente decisivo per diventare un grande allenatore".

Moratti non ha dubbi, l'uomo partita contro i portoghesi sarà  Lautaro, reduce da un periodo molto positivo: "Attaccante incredibile, che segna, lotta ed è decisivo. Uno di quelli che si abbinano ad una formazione per tutta la vita. Sarà l'uomo-partita. Lukaku? Gli infortuni l'hanno frenato e per uno col suo fisico stare bene è ancora più importante che per altri. Per fortuna Dzeko a quasi 37 anni si è confermato professionista esemplare e di intelligenza superiore". 

Ma il giocatore che ha più colpito l'ex presidente in questa stagione è Calhanoglu: Stile e classe erano noti, ma davanti alla difesa al posto di Brozovic ci sta mettendo una grinta e una continuità che non mi sarei aspettato. Il mio giudizio sulla stagione dell'Inter sarà positivo se dopo la Supercoppa vinta contro il Milan alzeremo anche la Coppa Italia, Juve permettendo, e centreremo la qualificazione alla prossima Champions League". 

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