È di nuovo bufera attorno al Benfica. Il club portoghese, già da tempo nel mirino della magistratura a causa della sospetta manipolazione dei risultati di alcune partite di campionato, è tornato al centro della cronaca per un episodio in particolare, risalente alla stagione 2017/18. Secondo i media locali gli inquirenti starebbero infatti indagando su un'ipotesi di corruzione relativa all'ultima giornata di campionato, quando la squadra all'epoca allenata da Rui Vitoria strappò in extremis il secondo posto, che valeva l'ingresso in Champions League, grazie alla vittoria per 1-0 su calcio di rigore contro la Moreirense.
Con il Porto già campione il Benfica si giocava tutto in un testa a testa a distanza con i cugini dello Sporting Lisbona, che avevano gli stessi punti in classifica, ma avevano dalla loro il vantaggio negli scontri diretti. Il penalty decisivo arrivò nella ripresa per un fallo di mano di Alfa Semedo, che a fine stagione fu acquistato proprio dal Benfica per 2,5 milioni di euro. Circostanza da cui sarebbe nato il sospetto di una combine. L'approdo in Champions avrebbe poi garantito alla società introiti pari a 43 milioni di euro.
Non è tutto, perché sempre secondo le ricostruzioni dei media portoghesi, in quel periodo ci sarebbe stata una fitta corrispondenza telefonica tra l'allora presidente delle Aquile, Luís Filipe Vieira, e Jorge Jesus, allenatore dello Sporting Lisbona, ma sulla panchina del Benfica dal 2009 al 2015. I due si sarebbero scambiati diversi messaggi nelle ultime settimane di campionato, durante le quali si disputò anche il derby, terminato 0-0. Uno di questi recitava: "Non ho dubbi che noi due ne sappiamo di più quando dormiamo di quanto ne sappiano tutti loro da svegli".