Le classifiche dei tempi dei test - si sa - lasciano il tempo che trovano. Quello che per certo i loro diretti avversari (Ferrari Mercedes) trovano è un binomio Max Verstappen-Red Bull veloce e anzi dominante "out of the box": pronti via. Il campione olandese è "nato pronto", da parte sua la Red Bull sembra all'altezza del suo condottiero: già veloce e affidabile. I tre giorni di test nel deserto insomma sembrano aver dato un imprimatur di continuità tra la scorsa stagione e quella che scatta domenica 5 marzo al semaforo di Sakhir.
Se i tempi da time attack sono sotto la lente di ingrandimento, suscettibili di approfondimenti e congetture circa regolazioni e carico di carburante, non altrettanto si può dire delle performance sul ritmo-gara: quelle sì già molto indicative dei valori in campo. Red Bull su tutti ed a tutto campo, insomma: anzi a tutta pista. Era andata così anche dodici mesi fa, salvo poi trovarci (piacevolmente) davanti ad un primo ordine d'arrivo all'insegna del rosso vivo (doppietta Leclerc-Sainz al GP del Bahrain), con le Frecce d'Argento in terza e quarta posizione e le Red Bull stesse "azzoppate" da problemi di affidabilità che (momentaneamente accantonati con la vittoria di SuperMax a Jeddah) si erano ripresentati a Melbourne, fermando di nuovo l'olandese mentre Leclerc faceva il bis. Per come sarebbe poi finita (e ricominciata) non possiamo proprio fidarci dei test di Sakhir, tantomeno del risultato del ranking del primo Gran Premio.
La Formula Uno è e resta un scienza esatta, anche quando... sbaglia! Dalla cabina di regia rossa arriva comunque l'invito ad aspettarsi qualche sorpresa già dal weekend d'esordio del Mondiale:
"Sono stati tre giorni intensi di lavoro per tutta la squadra. Abbiamo analizzato il comportamento di vari elementi sulla vettura e fatto la spunta a gran parte delle voci del nostro programma senza badare né ai tempi sul giro né agli altri intorno a noi, ma concentrandoci su noi stessi.
L'obiettivo principale era accumulare più chilometri possibile e l’abbiamo raggiunto, ma è anche vero che si vorrebbe sempre fare di più e avere più tempo. Ma è così per tutti. Quando siamo riusciti a far funzionare tutto per il verso giusto le prestazioni sembravano esserci, ma chiaramente siamo ancora nella fase di conoscenza della macchina, quindi è troppo presto per esprimere qualsiasi giudizio. Il morale in squadra è perfetto e siamo in ottima forma per iniziare questo lungo campionato". (Frederic Vasseur)
Dando per scontato il ruolo di lepre di Verstappen e Red Bull e quello di Ferrari e Mercedes uniche candidate a sfidarli, la situazione sembra più dinamica ed in evoluzione alle spalle delle Tre Sorelle. In lotta per il quarto posto Costruttori sia nel 2021 che nel 2022, Alpine e McLaren non hanno offerto certezze a Sakhir: il dato assume connotati di preoccupazione soprattutto per il team arancione che festeggia nel 2023 i primi sessant'anni della propria storia ma sembra molto lontana dalla possibilità di farlo con una vittoria, almeno in condizioni "normali". Subito una grande sfida per il nuovo Team Principal Andrea Stella, al timone della prestigioda squadra inglese. Quella a miglior team del "resto del mondo" potrebbe quest'anno allargarsi ad Aston Martin.
In Bahrain Fernando Alonso si è esibito in sprazzi di buona compettività sia sulla performance pura che sul passo-gara: la AMR23 è nata bene ed in quanto a livello dell'impegno e potenziale la Casa inglese ha l'obbligo di fare il salto di qualità. Potrebbe farne le spese Alfa Romeo Sauber che l'anno scorso ha chiuso il Mondiale al sesto posto (a pari punti - 55 - con Aston Martin ma davanti per qualità di piazzamenti), anche se con un... imbarazzante ritardo - 104 punti - nei confronti della McLaren. Buone prestazioni cronometriche e qualche intoppo... di troppo hanno caratterizzato il programma test del team italo-elvetico: serve un buon avvio di stagione, anche perché il viale del tramonto imboccato dal binomio avrà sicure ripercussioni sul medio termine.